IL PARCO DELLE BUFALE

Modesta proposta (un’altra)

IL PARCO DELLE BUFALE – Il personale ha avuto un’idea mentre seguiva con afflizione crescente gli interventi a un simposio su come contrastare lo sterminio delle specie in via di estinzione.

In preparazione del vertice di marzo – a Bangkok che non pare un posto tranquillo – dei paesi che hanno firmato la Convenzione sul commercio delle specie in pericolo (CITES), il governo britannico e la Società zoologica di Londra hanno organizzato l’11 e 12 febbraio un incontro internazionale con i responsabili della lotta al traffico. In streaming e si potevano fare domande agli intervenuti, famiglia reale compresa.

Fra i paesi CITES, la Gran Bretagna è quello che mette più soldi nella sua applicazione, ma i soldi non bastano e le soluzioni proposte nemmeno. Qualcuno aveva suggerito una militarizzazione delle riserve naturali, ma è costosa e controproducente. Dov’è stata tentata, i trafficanti si sono armati meglio e hanno ucciso le guardie. O alcune di queste si sono alleate con i trafficanti. Quanto ai droni da telesorveglianza, costano 300 mila dollari l’uno e altrettanto farli volare per due anni, chi se li può permettere?

Nel frattempo la situazione peggiora, scrive Traffic:

L’attuale epidemia di caccia di frodo colpisce le specie più iconiche del mondo. Il numero di rinoceronti uccisi nel solo Sudafrica è passato da 13 sei anni fa a oltre mille l’anno scorso. In natura rimangono appena 3.200 tigri e più di 20.000 elefanti sono stati uccisi illegalmente nel 2012. 

La questione è culturale ed economica, dicono tutti gli esperti. In alcuni paesi del Medioriente, un uomo senza un pugnale dal manico in corno di rinoceronte infilato nella cintura è ritenuto una femminuccia, e con il boom demografico dei decenni scorsi, non bastano i pugnali lasciati in eredità dai parenti a coprire il fabbisogno. Via via che gli animali iconici diventano più rari, i loro pezzi pregiati rendono di più. Anche perché la domanda aumenta insieme al potere d’acquisto, alla corruzione e all’illegalità, anch’esse epidemiche in quasi tutte le culture come sanno gli abitanti di 17 regioni italiane su 20.

Da qualche mese si diffonde, dagli USA alla Cina e alla Francia, la distruzione delle zanne e degli oggetti in avorio. Da un lato dovrebbe scoraggiare gli investimenti nello sterminio e dall’altro favorire, facendo levitare i prezzi, i commercianti di avorio legale. Sospeso il giudizio sull’efficacia di governi stranieri e commercianti nell’aiutare gli elefanti a casa loro prima che sbarchino a pezzi sulle coste nazionali, il personale ha deciso di concentrare i propri sforzi mentali su un’altra icona.

Dopo lunghe riflessioni, gli è venuta un’idea: perché non distribuire gratis unghie pilloline blu ai credenti nelle virtù terapeutiche del corno di rinoceronte?

Crediti immagine: Save the Rhino

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