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Miracoli in serie

Mc151ad8772e1920bc2ef34982e275f181IL PARCO DELLE BUFALE – La clamorosa scoperta di scienziati italiani, secondo i quali un terremoto del 33 d.C. ha impresso le fattezze di Cristo sulla Sindone di Torino è stata annunciata ieri dai media internazionali. E molto prima da OggiScienza.

Il 12 febbraio scorso si apprendeva dalla Stampa, Repubblica, The Independent e altrove che stando a una nuova pubblicazione dei prof. Carpinteri, Lacidogna e Borla del Politecnico di Torino sulla rivista Meccanica, un sisma di 15 minuti e di 8,2 gradi sulla scala Richter avvenuto nella vecchia Gerusalemme il primo venerdì di aprile in quell’anno fatidico. Al Parco, la scoperta ha suscitato un’impressione di déjà vu. Ma déjà vu dove?

Vrum vrum

La custode ha avviato il potente motore di ricerca che ha subito scoperto il Full Research Paper originale (1) in Scientific Research & Essays del luglio 2012 e due articoli ad esso dedicato da OggiScienza. (Si scusa di non averne segnalato l’uscita l’anno scorso negli atti della 21° conferenza dell’Associazione di meccanica teorica e applicata, che pubblica anche Meccanica.)

A quei tempi, alcuni autori erano un tantino diversi, c’erano più immagini, la pubblicazione costava al massimo 350 dollari invece di 2.200 euro più IVA, un Angelo faceva rotolare un sasso col piede, e la bibliografia citava la testimonianza apocrifa di Giuseppe d’Arimatea e gli esperimenti di una soprano occasionalmente rapita dagli alieni.

Il resto era uguale: davanti al sepolcro, una pietra di tipo Luserna veniva frantumata e produceva attraverso reazioni piezonucleari flussi di neutroni. Invece di distruggere un pezzo di Impero romano e di sterminarne gli abitanti, un flusso strappava il velo del Sinedrio e un altro, modificando il carbonio presente nelle fibre del sudario, ci imprimeva il volto del Signore.

Sull’Independent, due specialisti tra i quali l’autorità in materia, Christopher Ramsey dell’Università di Oxford, vorrebbero capire come si sia compiuto tale miracolo. Forse non hanno letto i lavori di Cardone et al. sui quali si basa la tesi di Carpinteri et al. Come ben sa il popolo italiano, il Creato, le creature e i loro manufatti sono stati schermati dalle micidiali radiazioni dalla “divina Provvidenza”, esattamente come nel “laboratorio cristiano a maggioranza cattolica” dove le reazioni piezonucleari sono state state scoperte quasi dieci anni fa.

Nel suo piccolo, la custode vorrebbe capire come si sia compiuto un secondo miracolo. Nelle Istruzioni per gli autori, sul sito di Meccanica si legge:

La sottomissione di un manoscritto implica: che il lavoro descritto non sia stato pubblicato prima; … che la sua pubblicazione sia stata approvata da tutti i co-autori, se del caso, e dalle autorità responsabili, tacitamente o esplicitamente, per l’istituto nel quale il lavoro è stato svolto.

Scusi se oso disturbare, ma il direttore Carpinteri fa eccezione alla regola? Ha chiesto all’Associazione che pubblica la rivista. Niente affatto, ha risposto il suo presidente. Sarà intervenuta la divina Provvidenza, ha pensato la custode, scusi se oso ecc., ma al Politecnico qual è l’autorità responsabile dell’istituto del prof. Carpinteri et al.? ha chiesto al Rettore Gilli che per ora tace.

(1) Oggi cancellato dal sito dell’editore, ma disponibile a gentile richiesta di chi non dispone della password d’accesso all’archivio del Politecnico di Torino.

Crediti immagine: Gustave Courbet, Gli spaccapietre 

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