IL PARCO DELLE BUFALE

La … in mondovisione

4415583424_99176c769b_zIL PARCO DELLE BUFALE – Il lettore Leopoldo auspica per due colleghi di Radio24 un castigo corporale. Il Parco è contrario. Provvede oggi ad informare la cittadinanza e il governo sulla “… della Defkalion” per evitare che il lettore, l’audience di Radio24, il popolo della rete e alcuni ministri imbocchino le vie di fatto.

Da mesi, parlamentari del PD e del M5* chiedono ai governanti di sostenere “massicciamente e immediatamente” la ricerca sulla fusione fredda, di cui hanno visto i risultati il 22 e 23 luglio scorso, durante lo streaming organizzato dai due colleghi per mostrare al mondo l’efficiente reattore della Defkalion italo-greca. Nove mesi dopo,  il dott. Luca Gamberale della Defkalion milanese rivelava presunti “trucchi” usati dalla Defkalion ateniese al giornalista svedese Mats Lewan. Quest’ultimo stava finendo di scrivere l’agiografia di Andrea Rossi, inventore dell’e-cat di cui il reattore italo-greco è il modello adatto alla produzione industriale.

Nel libro, il collega Lewan non accenna alla rivelazione e ritiene ancora oggi che il modello italo-greco funzioni. Perché mai i colleghi Melis & Pedrocchi dovrebbero denunciare una … ?

Nel giugno 2011, il collega Melis aveva visto i test svolti in Grecia senza riscontrare irregolarità. Esclude ovviamente che prima dello streaming siano state riscontrate da due gruppi di esperti e dopo lo streaming dal dott. Gamberale: ne scrisse quando quegli eventi erano ormai lontani. L’ing. Cappiello denuncia anch’egli la …, ma i ricordi non sono più freschissimi, avrà dato un milione di euro in beneficenza. Inoltre la Defkalion greca ha smentito ogni accusa e sospetta un complotto teso a discreditarla.

Non di … si tratta, semmai di una guerra sui prezzi di listino. Il reattore italo-greco produce un campo magnetico da 1,6-2 tesla. Certo, fa involare la chincaglieria del quartiere, strappa cerniere lampo con conseguente calar di brache, ma costa 40,5 milioni di euro. Parecchi per un’attrazione che diverte sopratutto i bambini.  Invece il reattore originale di Andrea Rossi costa solo 1,5 milioni di dollari, raggiunge una temperatura in uscita di oltre 1.000° C e rende 11-5 volte l’energia in entrata. Perciò è stato venduto nel 2012 a  un “secret customer” americano che da un anno ne trae

la produzione di energia elettrica a sostegno delle proprie fabbriche

I lettori Leopoldo, l’audience, il popolo e i ministri sono poco interessati al listino prezzi. A loro importa sapere che nell’ultima interpellanza in materia di fusione fredda, quattro senatori del M5* fanno presente che Andrea Rossi ha ceduto la tecnologia a due aziende americane o forse una; che al “Massachusetts institute of technology di Boston”, il dott. Celani dell’INFN ha mostrato risultati promettenti se si toglie il punto interrogativo dal titolo della sua presentazione; e che l’anno scorso la Mitusbishi ha addirittura ottenuto un brevetto. Proprio come il prof. Piantelli, la cui cella rifiuta di fornire energia in eccesso da quando Antonino Zichichi la portò in gita al CERN vent’anni fa.

Da qui la necessità, scrivono i senatori, di “sostenere massicciamente e immediatamente” le ricerche italiane che hanno “potenziali applicazioni rivoluzionarie” nella produzione di energia pulita e a basso costo. Se il Parco fosse senatore, avrebbe tolto l’aggettivo “potenziali” per non offendere il secret customer e l’una o le due aziende americane, e troverebbe più rivoluzionarie altre applicazioni. In un’interpellanza presentata in marzo dal deputato Gallinella del M5* che era rimasto insoddisfatto della risposta alla precedente da parte del Ministero della Difesa, si legge che

da quanto risulta la società Ansaldo nucleare sta conducendo ulteriori ricerche volte a trasformare l’innovazione in materia di fissione piezonucleare in un prototipo industriale che consenta la realizzazione di un impianto pilota per la produzione di energia alternativo al petrolio.

La rivoluzione sta nel fatto che nel 2014, Ansaldo (non più) Nucleare fa ricerca per trasformare in un prototipo industriale l’innovazione del 2005 che una multinazionale produce in serie e vende dal 2011.  In attesa della … in mondovisione su questa deformazione crono-topologica, il Parco suggerisce di guardare la promo del reattore su YouTube e il preventivo per il prototipo sul sito dell’azienda che ne ha chiesto il brevetto.

 Crediti immagine: Brenda Clarke, Flickr

blogfest-2012-blog-postTi è piaciuto questo post? Segnalalo per il premio “miglior articolo o post del 2014“ dei Macchianera Awards! Ricordati di scegliere la categoria Sotto42: mia14bestpost! Per saperne di più.

Condividi su