CRONACA

Kall fusion, un’invenzione impossibile

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CRONACA – Grazie alla legge sulla libertà d’informazione, dietro semplice richiesta (motivata) in Svezia gli enti pubblici consegnano ai giornalisti i documenti relativi al proprio lavoro. Così è successo per il reportage di Marcus Hansson su Andrea Rossi e l’E-cat, in onda questa settimana sulla radio nazionale svedese.

jag2012miniMarcus è un giovane collega noto per le inchieste sugli scempi ambientali, non a caso la prima puntata parte dall’eredità lasciata dalle raffinerie della PetrolDragon, dopo le denunce delle Ong ambientaliste che portarono ai sequestri del 1989 e al fallimento delle aziende di Andrea Rossi. Sono passati 25 anni, ma in comuni come Lacchiarella, le analisi del suolo continuano a rivelare tassi elevati di sostanze tossiche e la bonifica deve tuttora essere completata.

In Svezia, la storia è nota solo nella versione fornita da Mats Lewan sulla rivista Ny Teknik e nel suo libro: inventore geniale e imprenditore visionario, Andrea Rossi è vittima di un complotto ordito da malavita e poteri forti. “L’industriale” celebrato per anni dai politici e dai media, “lo sceicco della Brianza” che estrae petrolio dai rifiuti, finisce in carcere dopo una serie di processi e un periodo negli Stati Uniti, dove inventa un generatore di elettricità per il quale riceve un finanziamento dal ministero della Difesa.

Magistrati e sindaci raccontano a Marcus una storia più vicina a quella appresa dai contribuenti lombardi che ora si preparano a pagare l’ennesimo conto. Il glorioso passaggio in USA somiglia a una fuga, mentre con brillanti tecnicismi gli avvocati cercano di liberare il proprio assistito dalle grinfie della giustizia.

Fin qui nulla di nuovo, se non che in Svezia un giornalista free-lance dispone di mezzi imponenti e, lusso raro, di quattro mesi per preparare 60 minuti di trasmissione.  La novità sta nelle puntate successive e nei dati dei test svolti con varie versioni dell’E-cat tra il 2011 e il 2014. Purtroppo Andrea Rossi e gli scienziati che ne avevano pubblicato i risultati hanno rifiutato di essere intervistati e di fornire una propria spiegazione delle incongruenze, salvo Hanno Essén del KTH-Royal Institute of Technology di Stoccolma.

Dal KTH, infatti, avevamo ottenuto le mail riguardanti i test che il prof. Essén aveva scambiato con Mats Lewan, Andrea Rossi, Giuseppe Levi dell’Università di Bologna che effettuava personalmente le misure, e i professori dell’Università di Uppsala: Sven KullanderLars Tegnér, Torbjörn Hartman, Bo Höistad, e Roland Pettersson che da tempo faceva ricerca sulla fusione fredda insieme a Hidetsugu Ikegami.

Quando ho detto a Marcus che gli davo volentieri una mano, pensavo di dover leggere tabelle di dati grezzi, non una corrispondenza. Passate le prime cinque o sei mail, l’esperienza è diventata sempre più imbarazzante. Chiedevo a specialisti di controllare i dati e di spiegarmi perché variavano così tanto, mentre Marcus chiedeva interviste agli autori e gli veniva sbattuto giù il telefono. Ma speravamo che alla fine il viavai delle mail chiarisse “il mistero”, per dirla con Lars Tegnér.

Fine della mia prima puntata.

Crediti immagini:

curtis.kennington, Flickr

Marcus Hansson

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