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Viaggio tra i più bei musei della scienza in Europa

SPECIALE LUGLIO – Sarà perché quella che stiamo vivendo è un’estate assai poco soleggiata, ma spesso un buon museo può rivelarsi un’interessante soluzione per passare qualche ora in ottima compagnia. Se parliamo di musei scientifici poi, all’ottima compagnia si accompagna anche un’occasione di divertimento e di scoperta. Oggiscienza vi propone in questo piovoso fine luglio di salire in un moderno Orient Express lungo alcune delle più celebri città europee per scoprire i musei scientifici più affascinanti al di fuori del nostro paese. E tutti testati personalmente dalla redazione!

Stazione di partenza: Parigi

Parigi è senza dubbio una delle città europee che quanto a musei scientifici offre di più e un moderno Scientific Express non può che partire da questa città, proprio come il suo predecessore. Quattro sono in particolare le tappe immancabili, a partire dalla celebre Cité des Sciences et de l’Industrie La Villette, il Palais de la Découverte e il Musée des arts et métiers. Sono assai diversi fra di loro e visitarli uno dopo l’altro non lascia spazio alla noia. Se il complesso moderno de La Villette, che sorge appena fuori dalle vie del centro, rappresenta un’esplorazione ricca e interattiva della scienza come la conosciamo oggi, dalla biologia, alla fisica, all’astronomia, il Palais de la Découverte, al cui interno si trova il più bel planetario della Ville che offre ogni giorno spettacoli per ogni età, è invece ospitato in un antico palazzo non lontano dalla Senna.

Decisamente diverso invece il Musée des arts et métiers, che offre invece un percorso in quella che era la scienza delle origini, attraverso l’esposizione degli antichi strumenti astronomici come sfere armillari e astrolabi, calcolatori in legno, antenati delle moderne calcolatrici, ma anche i primissimi computer e robot umanoidi. Inoltre, da non perdere è la visita alla chiesa adiacente di Saint-Martin-des-Champs, dove si trova il pendolo che ha ispirato Umberto Eco per il suo bestseller “Il Pendolo di Foucault”.

Ma prima di lasciare Parigi, non si può non concedersi una passeggiata fra le vie che circondano la Sorbonne, sulla Rive Gauche, fino al parco dove sorge il Muséum national d’Histoire Naturelle, che accoglie il visitatore con la sua facciata laterale dai cui ampi vetri si può vedere nel suo splendore lo scheletro di un enorme dinosauro, uno dei più grandi del mondo. Ma la chicca di questo grande museo non sono solo gli scheletri ben conservati di dinosauri e altri animali enormi, come una balena, ma soprattutto gli scheletri e i feti di creature che per l’epoca erano definite “mostruose” ma che rappresentano solo malformazioni congenite, e che sono ammirabili sugli scaffali del museo.

Seconda stazione: Amsterdam

Sarà l’enorme terrazza che guarda la città, o la sua figura a forma di nave progettata da Renzo Piano, ma una visitina al NEMO Science Center di Amsterdam vale la pena, specie se ci sono bambini fra voi curiosi di capire – giocando – come avviene la riproduzione umana.

Terza tappa: Bristol

Non solo Londra, a Bristol si trova infatti uno dei musei della scienza più ricchi e moderni della Gran Bretagna, i particolare per i più piccini. Si tratta dell’At-Bristol Science Center e offre in centro città e specie per i più piccoli, una miriade di attività e di spettacoli ogni giorno. Oltre a trovare al suo interno un punto shopping fornitissimo!

Quarta stazione: Berlino

Torniamo sul continente, precisamente a Berlino, una delle città più in voga del momento. Anche quanto a musei scientifici c’è davvero di tutto, ma forse la perla di tutto il sistema museale è un piccolo museo, forse poco consigliato agli ipocondriaci: il Medizinhistorisches Museum der Charité, il Museo della storia della medicina, dove si trovano esposti gli strumenti autentici con cui si eseguivano le operazioni chirurgiche – rigorosamente senza anestesia – oltre ai modelli dove studiavano gli studenti degli ultimi 300 anni. La parte delle cere anatomiche è imperdibile.

Quarta tappa: Monaco di Baviera

Sette piani di scienza: ecco quello che accoglie il visitatore del Deutsches Museum di Monaco di Baviera. Dalle miniere ricostruite letteralmente sotto terra, all’ultimo piano dedicato all’astronomia e all’astrofisica, qui c’è davvero di tutto e ogni cosa si può toccare, sperimentare, girare, tirare, pigiare. Si segnala un’interessantissima sezione dedicata agli strumenti musicali e alle meraviglie dell’acustica, che raccontano con oltre 1800 pezzi esposti come si è evoluta la tecnologia attraverso cui è scaturita l’arte della musica in Occidente.

Arrivo: Vienna

Scientific Express non può certo mancare Vienna, in particolare il Technisches museum. Nel complesso monumentale in stile liberty del Museo della Tecnica di Vienna, il «piccione» Etrich II ridesta gli albori del volo a motore, mentre la «freccia d’argento» Mercedes W 196 racconta le sue avventure e il vagone-salotto dell’imperatrice Elisabeth rimanda ai numerosi viaggi con la sua proprietaria. E nella patria di Mozart, non può non esserci anche qui una parte dedicata agli strumenti musicali, oltre a una serie di macchine a vapore ancora funzionanti. Ma sono i treni a farla da padrone. Il museo della Tecnica di Vienna infatti possiede la più preziosa collezione di treni di tutta l’Austria.

Insomma, una degna conclusione per il nostro Scientific Express!

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Cristina Da Rold

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.