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L'(in)sicurezza sulle strade parte dal cellulare

4794889717_999004eece_bSCOPERTE- Negli stati in cui la polizia stradale può fermare i guidatori che scrivono messaggi (o stanno su Whatsapp, o su Facebook…), una mano sul volante l’altra sul cellulare, le morti sulla strada sono molte meno. Molte meno rispetto a quelli in cui gli agenti non hanno invece l’autorità di fermare le auto solo per questo motivo, ma possono annoverarlo tra le sanzioni nel caso il veicolo abbia ad esempio superato il limite di velocità, o commesso qualche altra infrazione per la quale può essere fatto accostare. In questi stati le nuove normative in merito non hanno sortito alcun effetto positivo nel ridurre gli incidenti. Le legislazioni al riguardo, negli Stati Uniti, sono infatti piuttosto varie, anche per quanto concerne i diretti interessati: se alcuni stati hanno vietato a tutti l’utilizzo del cellulare alla guida per inviare messaggi, altri si sono limitati a proibirlo ai guidatori più giovani (15-21 anni).

Secondo i dati di un sondaggio del 2011 dei Centers for Disease Control and Prevention, il 31% dei guidatori degli Stati Uniti d’età compresa tra i 18 e i 64 anni ha dichiarato di aver letto o inviato messaggi mentre era alla guida, durante il mese precedente l’indagine. Quello stesso anno, 3.331 persone sono morte in incidenti stradali che hanno coinvolto un guidatore distratto, mentre 387.000 hanno riportato ferite di varia entità.

Nel suo lavoro di ricerca Alva O. Ferdinand, autrice di un paper pubblicato sull’American Journal of Public Health, ha indagato come fosse cambiato il tasso di mortalità sulle strade negli stati in cui la polizia stradale aveva facoltà di fermare i guidatori colti a guardare lo smartphone alla guida (senza il bisogno che avessero commesso anche un’altra infrazione), per stabilire quali fossero le leggi più adatte a migliorare la sicurezza. I dati utilizzati nella ricerca arrivavano dal Fatality Analysis Reporting System, condotto tra il 2000 e il 2010.

“Sappiamo davvero poco riguardo a quanto le leggi che vietano di inviare messaggi alla guida abbiano migliorato la sicurezza sulle strade”, spiega Ferdinand. “Per di più, considerando le differenze tra le varie normative entrate in vigore nei diversi stati, e le persone cui queste si rivolgono, era necessario determinare quali siano state le più efficaci”. I risultati dell’indagine hanno dimostrato come la riduzione degli incidenti fatali (per guidatori di tutte le età) fosse almeno del 3% negli stati in cui il guidatore può essere fermato, cellulare alla mano. “Questo corrisponde a circa 19 morti in meno ogni anno, negli stati interessati”, spiega Ferdinand. Le leggi che si rivolgono solamente ai più giovani si sono rivelate, nello specifico, le più efficaci nel ridurre i decessi (-11%) nella fascia di popolazione tra i 15 e i 21 anni.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Lord Jim, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".