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Piccoli cervelli affamati

12186486823_64d5b59af2_zRICERCA – Perchè i “cuccioli” degli esseri umani crescono molto più lentamente di ogni altro mammifero? Perché il loro cervello consuma una quantità di energia enorme, pari ai due terzi dell’energia dell’intero organismo, e questo rallenta la loro crescita, stando ai recenti risultati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Per la prima volta sono stati analizzati insieme dati già esistenti con l’obiettivo di capire quanto glucosio, il “carburante” del cervello, viene consumato nelle diverse fasi della crescita. Si tratta di risonanze magnetiche nucleari e di immagini derivanti da tomografie a emissione di protoni che permettono di capire, rispettivamente, il volume del cervello e il consumo di glucosio nelle diverse regioni cerebrali.

Prima di questi risultati era pensiero comune che il momento di massimo consumo di energia da parte del cervello umano fosse alla nascita, per via della sua grandezza relativa (il rapporto volume del cervello/volume del corpo, infatti, è più alto proprio nei primi momenti di vita). I ricercatori della Nortwestern University, invece, hanno capito che è intorno ai 5 anni di età che il cervello diventa un avido consumatore di glucosio. Intorno al quarto anno di vita, infatti, il cervello consuma una quantità di glucosio pari a quella necessaria per mantenere il 66% del nostro metabolismo basale.

La ricerca risponde all’annoso dubbio del perché noi cresciamo molto più lentamente dei nostri cugini evolutivi, i primati non umani. “I risultati – spiega Christopher Kuzawa, primo autore dello studio- suggeriscono che il nostro corpo non può crescere più velocemente di così durante l’infanzia per via dell’enorme quantità di risorse richiesta per nutrire il cervello che si sta sviluppando”. Risorse necessarie per lo sviluppo di sinapsi, che si formano a tutta velocità proprio in quegli anni nei quali impariamo ed esploriamo il mondo. Per compensare questa grande richiesta di energia da parte del cervello, quindi, i bambini in età prescolare crescono più lentamente e sono meno attivi.

Questi risultati, spiega Kuzawa, spiegano molte delle normali osservazioni fatte dai genitori. “Passata una certa fase della crescita diventa difficile capire l’età di un bambino solo basandosi sulla sua altezza. Bisogna invece ascoltare i loro discorsi e guardare i loro comportamenti”. La crescita del corpo, quindi, subisce uno stop perché il cervello, che sta apprendendo ad altissima velocità, consuma la maggior parte delle energie disponibili.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Crediti immagine: Matt Preston, Flickr

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