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I segreti del genoma del caffè

1591295480_13051cca5e_zSCOPERTE – Gli enzimi che concorrono alla produzione della caffeina si sono evoluti in maniera indipendente nel caffè, nel tè e nella cioccolata. Lo ha scoperto un team di scienziati del French Institute for Research for Development (IRD), puntando i riflettori sull’evoluzione della caffeina tramite il sequenziamento del genoma della pianta di caffè. Nello specifico quello della specie Coffea canephora, che da sola, secondo i dati della National Coffee Association, sostiene circa il 30% della produzione mondiale di caffè.

Come spiegano gli autori su Science, le sequenze e posizioni dei geni nella pianta di caffè mostrano chiaramente che si sono evoluti indipendentemente da quelli con simili funzioni nel tè e nella cioccolata, responsabili anch’essi della produzione di caffeina. Non si tratta dunque dell’eredità di un antenato comune. “Il caffè è importante per tutte le persone mattiniere, almeno quanto lo è per l’economia globale. Proprio per questo motivo, il sequenziamento del suo genoma potrebbe rappresentare un importante passo verso la direzione di un miglioramento”, spiega Philippe Lashermes dell’IRD. “Studiando il genoma e i geni specifici del caffè, siamo riusciti a trarre alcune conclusioni riguardo a ciò che lo rende speciale”.

Dopo il sequenziamento, i ricercatori sono andati alla ricerca delle differenze genetiche tra la Coffea canefora e altre specie vegetali. Confrontata con svariate piante, compresi la vite e il pomodoro, presenta famiglie più ampie di geni correlati alla produzione di alcaloidi e flavonoidi, in parte responsabili di qualità del caffè che tanto apprezziamo: l’aroma e il gusto amaro dei chicchi. La specie, inoltre, presenta una vasta gamma di N-metiltransferasi, enzimi coinvolti nella produzione di caffeina risultati molto più correlati ad altri geni all’interno della pianta stessa che agli enzimi che producono caffeina, per esempio, in tè e cioccolata.

La conclusione tratta dal team di Lsahermes è stata dunque che la produzione di caffeina nel caffè si sia evoluta in maniera indipendente: se fosse dovuta a un antenato comune, gli enzimi sarebbero stati molto più simili tra loro nelle varie specie. La caffeina ha un ruolo importante anche al di fuori della nostra tazza, ma il suo ruolo preciso resta, in parte, un mistero per gli scienziati. Molti esperti hanno finora teorizzato che le piante se ne servano per tenere lontani gli insetti, o bloccare la crescita di altre specie vegetali con le quali competono per habitat e risorse.

La stretta relazione che noi esseri umani abbiamo intrecciato con il caffè incoraggia ancor più, probabilmente, il desiderio di conoscerlo meglio. Ogni giorno in tutto il mondo ne vengono consumate oltre 2,25 miliardi di tazzine, e per molti paesi si tratta del principale prodotto agricolo. Secondo le stime della International Coffee Organization, nel 2013 sono state prodotte oltre 8,7 milioni di tonnellate di caffè*. I proventi dall’esportazione si aggirano intorno ai 15,4 miliardi di dollari per quanto riguarda il biennio 2009-2010, affiancati dall’occupazione di circa 26 milioni di persone nel settore (nel 2010).

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: David Joyce, Flickr

*In origine l’articolo indicava la produzione di caffè nel 2013 in 8,7 tonnellate, era chiaramente sfuggito un “milioni di”. È stato modificato venerdì 5 settembre alle ore 11.00.
Ci scusiamo per l’imprecisione.
La redazione.

 

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".