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La montagna che nutrì gli oceani

Una catena montuosa esistita 600 milioni di anni fa che univa Africa e America del Sud

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RICERCA – Pare esistesse una catena montuosa che si estendeva dall’Africa all’America del Sud circa 600 milioni di anni fa, quando ancora i due continenti erano uniti in un unico grande continente, il Gondwana. E pare che i materiali derivanti dall’erosione di questa enorme catena montuosa si siano riversati nell’oceano fornendo nutrimento fondamentale per l’esplosione di vita avvenuta sulla Terra proprio 600 milioni di anni fa. Le prove sono state trovate da un gruppo di ricercatori australiani che ha pubblicato i propri risultati su Nature Communications.

Si stima che la catena montuosa in questione fosse di grandezza paragonabile a quella della catena dell’Himalaya e che si estendesse per circa 2.500 chilometri tra l’attuale Africa dell’ovest e il nord-est del Brasile. “Proprio come l’Himalaya, questa catena montuosa è stata erosa in modo intensivo a causa delle sue enormi dimensioni” spiega Daniela Rubatto dell’Australian National University, una delle autrici dello studio. “I sedimenti, trasportati fin agli oceani, hanno fornito il nutrimento perfetto per il fiorire della vita”. È da anni, infatti, che gli scienziati ipotizzano l’esistenza di una grossa catena montuosa responsabile del cambiamento chimico degli oceani avvenuto in quell’era geologica e ora è stata trovata.

Com’è stato possibile risalire all’esistenza di queste montagne? Nonostante le rocce che, milioni di anni fa, costituivano quelle alte cime non esistano più è stato comunque possibile analizzare campioni provenienti dalla base di quelle antiche montagne, attualmente in superficie a seguito di milioni di anni di erosione. E sono stati proprio i campioni provenienti dalla “radice” di questa catena montuosa, raccolti in Togo, Mali e Brasile, a raccontarne la storia. E la storia racconta che questa catena montuosa si è formata in seguito alla collisione dei due continenti. Durante questa collisione le rocce superficiali sono state spinte a più di 100 kilometri in profondità, all’interno della crosta terrestre, dove alte temperature e pressione hanno fatto si che si formassero nuovi minerali. Proprio gli stessi minerali trovati nei campioni raccolti da una parte all’altra dell’Oceano Atlantico. Grazie a strumenti decisamente sofisticati, come raccontato in questo video, è stato possibile capire che tutti i campioni raccolti si sono formati nello stesso periodo e alla stessa profondità e facevano quindi parte della stessa, enorme, catena montuosa.

@silvia_reginato

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.
Credit: Ishtaure Dawn, Flickr

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