IL PARCO DELLE BUFALE

Scienze nutrizionali applicate

L'estratto di caffé verde fa dimagrire, o forse no

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Il PARCO DELLE BUFALE – La custode invita i lettori, sopratutto se lettrici, a conservare ricevute e bugiardini delle polverine, capsule o tavolette verdi che hanno comprato per perdere soldi chili in eccesso senza dover cambiare dieta né fare moto. Potrebbero tornare utili.

In barba alle avvertenze della European Food Safety Agency e di Altro Consumo, in Italia erboristerie, supermercati e farmacie (a Milano tre sulle quattro che l’inviata speciale d OggiScienza ha visitato) continuano a vendere confezioni di estratto di caffè verde, l’acido clorogenico e ai polifenoli del quale fanno dimagrire di 2 chili alla settimana anche chi continua a imbottirsi di tiramisù, bomboloni e maritozzi.

Come precisano i siti promozionali:

Nel 2011 un gruppo di scienziati ha studiato con delle prove di laboratorio le proprietà e gli effetti dimagranti del caffè verde. Il Green Coffee è stato somministrato ad un gruppo di pazienti che dovevano, senza cambiare il proprio stile di vita, assumere green coffee. Il green coffee che venne somministrato a questo gruppo era prodotto da un’azienda americana, la stessa che ha sviluppato il Green Coffee Optimus, migliorando ulteriormente la sua formulazione. Nel gruppo preso in considerazione, tutti hanno perso del peso e la media è stata di 2kg a settimana. Un risultato sorprendente che ha incuriosito il Dt. Oz, il famosissimo dottore Americano che conduce una nota trasmissione televisiva.

“Green coffee” spiega il prezzo della “cura” che sembrerebbe eccessivo per “caffè verde”?

Professore di chirurgia alla Columbia University di New York, Mehmet Oz è una star televisiva. Nel suo show, promuove omeopatia, naturopatia e altre medicine “naturali” e lascia che le sue raccomandazioni figurino sulle confezioni dei prodotti, sicuramente gratis et amore dei. Tuttavia i dettaglianti italiani dimenticano di dire che l’8 settembre scorso, la società texana Applied Food Sciences ha accettato un patteggiamento di 3,5 milioni di dollari e di eliminare ogni riferimento alla perdita di peso dalle sue réclame, dopo che

la Federal Trade Commission (FTC) l’aveva accusata di usare i risultati di uno studio fallace per vantare dimagrimenti inesistenti ai rivenditori che li ripetevano nel vendere i prodotti finiti ai consumatori.

Con un po’ di ritardo su medici e perfino uno studente, la FTC ha scoperto che il dott. Mysore V. Nagendran – responsabile dell’esperimento clinico non autorizzato, svolto in India e con appena 16 pazienti suddivisi in tre gruppi, aveva modificato il peso, altre “misure chiave”, la durata dell’esperimento e scambiato pazienti che prendevano un placebo con quelli che prendevano l’estratto di caffè verde in dose elevata o bassa. Siccome le riviste rifiutavano di pubblicare i mirabolanti risultati e i benefici per un tipo di diabete, l’azienda ne aveva commissionato la “riscrittura” al chimico Joe Vinson e allo psicologo Bryan Burnham dell‘Università cattolica di Scranton.

Si sono messi d’impegno e nel 2012 un articolo firmato anche dal dott. Nagendran è uscito su Diabetes, Metabolic Syndrome and Obesity: Targets and Therapy, dopo una peer-review lampo o forse nessuna data la reputazione dell’editore Dove Press. Il 16 ottobre scorso, è stato rimosso con questa motivazione:

Gli sponsor (sic) dello studio non possono garantire la validità dei dati, quindi noi Joe Vinson e Bryan Burnham ritrattiamo l’articolo.

Da YouTube è scomparsa la réclame di Mehmet Oz per “violazione di copyright” e sul suo sito è apparsa la notizia della ritrattazione con una bugia (l’articolo falsificato è l’unico citato che abbia citato) e mezzo

Mentre questo a volte accade nella ricerca scientifica, indica che un ulteriore studio è necessario sui benefici potenziali del Green Coffee Extract.

Semmai indica che lettori e lettrici di OggiScienza provvisti di ricevuta e confezione che parli di “studio”, “esperimento”, “scienziati” o “ricerca”, possono

a) inoltrarli all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, insieme alla fotocopia dell’articolo ritrattato e alla denuncia per pubblicità ingannevole;

b) organizzare una class action contro produttori e venditori che li hanno ingannati. (1)

(1) In caso di lauto risarcimento, la custode si accontenterà dello 0,16% da dividere con i due scrocconi di Retraction Watch..

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Crediti immagine: kev-shine, Flickr

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