SALUTE

Salute: la forza delle iniziative locali

Si è tenuto a Firenze l’incontro annuale del network delle regioni europee per la salute, coordinato dall’OMS.

900px-Flag_of_WHO.svgSALUTE – “Le regioni sono il ponte che collega le ambizioni nazionali e le azioni a livello locale”.

Questa frase rappresenta uno dei punti cardine del Manifesto di Göteborg, il documento pubblicato il 6 novembre 2012 per celebrare i vent’anni di attività del Regions for Health Network (RHN) a fianco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Ed è proprio citando questa frase che Francesco Zambon, Technical Officer dell’European Office for Investment for Health and Development, ha aperto il 21° meeting annuale dell’RHN, tenutosi a Firenze dal 20 al 22 ottobre. Un evento il cui scopo era di mettere a confronto idee ed esperienze diverse su come intervenire sulle politiche sanitarie globali partendo da una base regionale, il tutto all’interno della cornice del programma europeo per la salute Health 2020. Questo perché, sempre secondo il Manifesto di Göteborg, le regioni sono “abbastanza vicine ai cittadini per ascoltare quello che dicono e comprendere di cosa hanno bisogno”.

L’RHN nasce nel 1992, ispirato da due fondamentali documenti sulla salute pubblica – la Dichiarazione di Alma-Ata (1978) e la Carta di Ottawa (1986) – e sostenuto dall’espansione della rete collaborativa dell’OMS e dalla crescente importanza delle singole regioni all’interno dei vari paesi europei.

Nel corso degli anni, il network ha insistito sull’uso di un approccio intersettoriale alle questioni di salute pubblica, che si sviluppa in due direzioni: una orizzontale, tramite il coinvolgimento di diversi elementi della società oltre alle istituzioni sanitarie, e una verticale, che si sviluppa dal livello locale a quello nazionale. Iniziative locali di successo possono infatti diventare modelli da applicare su scale più ampie, ma perché tali iniziative possano nascere è anche indispensabile che le legislazioni nazionali offrano alle amministrazioni regionali gli strumenti necessari per svilupparle.

E proprio la presentazione di alcune di queste iniziative è stato il cardine del meeting fiorentino.

Un esempio è quello portato da Jan Alexandersson, presidente del Comitato di Salute Pubblica della regione Västra Götaland (Svezia). Pur disponendo di un welfare di alto livello, il Paese nordico ha visto aumentare l’impatto delle diseguaglianze sociali sulla salute fin dagli anni Settanta. Per far fronte a questo problema, nel 2011 sono iniziati i lavori per lo sviluppo di un piano strategico fortemente incentrato sulla partecipazione e che può contare sulla collaborazione diretta dell’OMS. Piano d’azione che è stato recentemente approvato ed è quindi pronto per essere messo in atto. Che i Paesi nordici siano avanti nella gestione della salute pubblica lo dimostra anche la dichiarazione di Trondheim, firmata nell’agosto 2014 per siglare l’impegno comune di Danimarca, Groenlandia, Islanda, Paesi Scandinavi e isole Fær Øer per incoraggiare equità sanitaria e benessere.

Ma gli esempi virtuosi arrivano anche da altri paesi, non ultima l’Italia. A Bibione è stata infatti creata la prima spiaggia smoke-free del Paese, grazie all’approccio partecipativo e intersettoriale promosso dall’RHN. A presentare i risultati ottenuti c’erano Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele al Tagliamento, e Flavio Lirussi, consulente OMS, che hanno raccontato le varie tappe del progetto – dalla raccolta dei dati al coinvolgimento di cittadini, turisti e operatori turistici, fino alla campagna di promozione – e hanno offerto spunti molto pratici su come implementare simili iniziative.

Interessante anche l’esperienza della Toscana, ospite del meeting; Alberto Zanobini, responsabile di ricerca, innovazione e risorse umane della regione, ha presentato le iniziative volte a promuovere la salute e gli stili di vita dei giovani in età scolare, alle quali hanno partecipato 151 istituti (il 30% di tutti quelli presenti nella regione), per un totale di 760 insegnanti e più di seimila studenti.

I membri del network hanno anche riconosciuto l’importanza della comunicazione; sia quella interna, per rafforzare lo scambio di informazioni, competenze e opinioni, sia quella rivolta all’esterno, per far sì che simili argomenti possano raggiungere i vari elementi della società che è opportuno coinvolgere, dai cittadini ai politici.

@Lineegrigie

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: WHO, Wikimedia Commons

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Michele Bellone
Sono un giornalista e mi occupo di comunicazione della scienza in diversi ambiti. I principali sono la dissemination di progetti europei, in collaborazione con Zadig, e il rapporto fra scienza e narrativa, argomento su cui tengo anche un corso al Master di comunicazione della scienza Franco Prattico della SISSA di Trieste. Ho scritto e scrivo per Focus, Micron, OggiScienza, Oxygen, Pagina 99, Pikaia, Le Scienze, Scienzainrete, La Stampa, Il Tascabile, Wired.it.