ricerca

Di natura conforme

Adeguare il proprio comportamento a quello dei coetanei sembra una via di apprendimento fondamentale per l’uomo, a differenza di altri primati come orango e scimpanzé.

8367142841_94259d04af_zRICERCA – “La società è organizzata non tanto dalla legge quanto dalla tendenza all’imitazione” …dei propri coetanei, aggiungerebbe oggi Daniel Haun, ricercatore del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology e Università of Jena, confermando il pensiero dello psichiatra svizzero, Jung. Nello studio pubblicato sulla rivista Psychological Science, il ricercatore dimostra, infatti, come per l’uomo il comportamento dei propri coetanei rappresenti un fattore critico nell’indirizzare le scelte individuali.

Vi è mai capitato al momento di ordinare, durante una cena fra amici, di cambiare la vostro ordine in funzione di quello che ordinavano gli altri, presi da una sorta di senso di disagio nel sentirvi diversi? Vi è venuta la sensazione che adeguarvi alla decisione del gruppo potesse essere la scelta migliore, anche se diversa da quella che avevate preso inizialmente? Tranquilli, non si tratta di insicurezza o indecisione, ma di una sorta di tendenza alla “conformità” propria della natura umana. Secondo Daniel Haun e il suo gruppo di ricercatori, infatti, apprendere imitando i nostri coetanei rappresenterebbe una via di conoscenza fondamentale e, in alcuni casi, più efficace o vantaggiosa dell’esperienza personale diretta. Per ottenere una ricompensa, i bambini osservati da Haun, preferivano, nella maggioranza dei casi, imitare il comportamento di coetanei piuttosto che seguire la propria iniziale strategia, elaborata sulla base dell’esperienza acquisita nel corso dell’esperimento. A differenza di orango e scimpanzé, per i quali, come emerge dallo studio, l’esperienza diretta parrebbe il solo criterio utile nell’elaborazione di scelte e comportamenti, per i bambini “quello che fanno gli altri” sembrerebbe quindi avere un peso decisivo nell’apprendimento.

Conformità adattativa quindi, che come conseguenza potrebbe avrebbe il mantenimento dell’uniformità e compattezza del gruppo, a vantaggio del singolo sì, ma forse anche di una specie di “superorganismo” chiamato società.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: allthecolor, Flickr

Condividi su
Anna Sustersic
Mi occupo di comunicazione scientifica legata principalmente a temi di conservazione della natura e attualmente collaboro in Tanzania con PAMS Foundation sviluppando un progetto dedicato all’uso della comunicazione per la promozione della coesistenza fra uomo a fauna selvatica. Dopo il dottorato in Scienze ambientali, ho ho conseguito un master in comunicazione della scienza presso la SISSA di Trieste con una tesi sulla sensibilizzazione dei giovani alle tematiche scientifiche. Ho lavorato come educatore ambientale presso diverse aree protette. Successivamente mi sono interessata alla scrittura come mezzo per la divulgazione scientifica legata a temi naturalistici/conservazionistici. In quest’ambito sono stata collaboratrice e consulente presso musei scientifici, testate giornalistiche nazionali e internazionali, aree protette, case editrici scolastiche e Istituzioni trattando temi legati alla natura e alla sua tutela. Ho scritto diversi libri e guide per sensibilizzare e divulgare temi legati all’ambiente e la sua tutela: "L’anima Perduta delle Montagne" (Idea Montagna – 2019) e, con Filippo Zibordi, "Sulla Via dell’orso. Un racconto Trentino di uomini e natura" (Idea Montagna, 2016) e "Parco Adamello Brenta – Geopark" (PNAB – 2018).