CRONACA

L’Europa taglia il suo consigliere scientifico

Il neo presidente Juncker ha deciso di tagliare la poltrona del consigliere scientifico europeo. Pomo della discordia sarebbero gli OGM

EU_2050_Europe's_Tech_Revolution_-_Anne_Glover_(1)CRONACA – Scienza che vieni, scienza che vai. Nei giorni scorsi, mentre la scienza europea esultava sulle seggiole, più o meno elegantemente ma senza dubbio con entusiasmo, per il successo dell’atterraggio di Philae sulla cometa, una sedia rimaneva vuota. È quella del chief scientific adviser europeo, il principale consigliere scientifico del Presidente Jean-Claude Juncker, il cui ruolo non è stato rinnovato dal neo eletto Presidente della Commissione Europea, insediatosi il 1 novembre scorso.
A perdere la poltrona è stata la biologa scozzese Lesley Anne Glover, 58 anni, docente di biologia cellulare all’Università di Aberdeen, CSA dal 2012.
La decisione a quanto pare però non è certo stata presa in sordina e il pomo della discordia sembrano essere le politiche europee in materia di OGM.
Secondo quanto riporta il Daily Telegraph, infatti, la decisione di far saltare la poltrona della Glover è arrivata dopo che la Francia aveva ribadito che le opinioni positive della Glover sulle tecnologie OGM fossero inaccettabili. La posizione di Juncker sul tema OGM è infatti nota. Al momento di assumere l’incarico di presidente della Commissione, nonostante l’opposizione di David Cameron, Juncker ha infatti annunciato l’intenzione di rivedere le norme UE che autorizzano la biotecnologia al fine di consentire ai paesi membri di vietarne l’uso.

L’argomento era dibattuto da mesi. Nel mese di luglio 2014, una coalizione di gruppi ambientalisti, tra cui Greenpeace, aveva scritto al presidente entrante della Commissione, Juncker, chiedendo di rottamare il ruolo del CSA, sostenendo come la carica fosse fondamentalmente problematica, poiché concentra troppa influenza in una sola persona.
Qualche tempo dopo un’altra lettera, questa volta per sostenere il ruolo della Glover, firmata da una quarantina di organizzazioni scientifiche e da 773 persone, per opporsi a quello che veniva definito come un “tentativo di minare l’integrità e l’indipendenza dei pareri scientifici ricevuto il più alto livello della Commissione Europea”.

Inizialmente sembrava che il presidente Juncker avrebbe rinnovato l’incarico di CSA. Inoltre, anche lo stesso Commissario entrante per la Scienza, la Ricerca e l’Innovazione, aveva sottolineato come una delle sue priorità la necessità di “fare in modo che le proposte e le attività della Commissione si basassero su solide prove scientifiche”. Ma alla fine non è stato così. Non appena la commissione Barroso ha terminato il suo incarico alla fine di ottobre il ruolo della Glover è stato messo in pericolo, fino alla sua definitiva cessazione, anche se continuerà a rimanere un membro del personale della Commissione in veste informale fino alla fine di gennaio.

Secondo quello che ha riferito ai microfoni di Science Mina Andreeva, portavoce della Commissione Europea, il presidente Juncker crederebbe nella consulenza scientifica indipendente, solamente non avrebbe ancora deciso in che modo istituzionalizzarla. In precedenza infatti, il CSA si collocava all’interno dell’Ufficio dei consiglieri per le politiche europee, che ora è stato demolito.

Giochi politici o meno, quello che sembra trasparire anche dai social network è un grande riconoscimento da parte della comunità scientifica alla Glover, per il lavoro svolto in questi tre anni.
Non resta che attendere e vedere se e come la presidenza Junker intenderà rivoluzionare in meglio questo ruolo che ad oggi ha preferito cassare.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Friends of Europe, Wikimedia Commons

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.