SCOPERTE

Nuova origine per i diamanti

Secondo un nuovo studio i diamanti sarebbero formati da diverse specie organiche del carbonio e avrebbero influenzato le caratteristiche dell'atmosfera terrestre

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SCOPERTE – Nuovi studi spiegano come diverse specie organiche del carbonio danno origine ai diamanti dalle profondità nel mantello terrestre e di come, le stesse, possano aver influenzato le peculiarità dell’atmosfera e forse l’origine della vita sulla Terra.

Come si forma un diamante? Forse questa non è la prima domanda che viene in mente nel momento in cui lo si riceve in regalo, ma sicuramente è una domanda che gli scienziati si pongono da tempo. Il diamante è una delle possibili conformazioni che può assumere il carbonio in condizioni di elevata pressione e temperatura. Gli stessi atomi di carbonio in conformazione non cristallina formano la grafite, ovvero la mina della matita, sicuramente meno pregiata e preziosa di un diamante, anche se in futuro grazie agli studi sul grafene potrà trovare una meritata rivincita.

Per decenni gli scienziati hanno avuto poca conoscenza sulle modalità di formazione dei diamanti nel mantello terrestre. Oggi grazie a una nuova ricerca condotta da alcuni ricercatori della Johns Hopkins University è stato possibile calcolare la distribuzione del carbonio e delle sue diverse specie organiche nel mantello a oltre 150 chilomentri di profondità.

Nell’articolo pubblicato sulla rivista Nature Geoscience viene spiegato come nelle profondità della Terra, nelle zone di subduzione (dove la crosta terrestre scorre al di sotto di un’altra placca terrestre immergendosi nel mantello) esiste una grande varietà di specie del carbonio oltre all’anidride carbonica e al metano che possono concorrere alla formazione di diamanti.

Con il modello chiamato Deep Water Earth, proposto dai ricercatori della Johns Hopkins University è stato possibile determinare la composizione chimica dei fluidi del mantello espulsi durante la discesa delle placche tettoniche. I dati hanno evidenziato la presenza di specie del carbonio mai riscontrate a quelle profondità. Inoltre la scoperta suggerisce che la presenza di tali composti nelle zone di subduzione della crosta terrestre possa addirittura influenzare, e aver influenzato, la composizione e il ciclo degli elementi dell’atmosfera terrestre.

Le nuove specie del carbonio scoperte, fino a oggi mai rilevate in quel contesto, suggerisce agli scienziati che a oltre 150 chilomentri di profondità nel mantello, si possano innescare meccanismi di formazione dei diamanti differenti rispetto a quelli conosciuti finora, non più basati unicamente sulla presenza di anidride carbonica o metano come elementi di innesco per la creazione delle gemme.

Questa ricerca fa parte di uno studio decennale che mira a comprendere le caratteristiche del carbonio sulla Terra finanziato dalla Alfred P. Sloan Foundation.

@matteosoldi83

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Kim Alaniz, Flickr

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