WHAAAT?

Dubitare del libero arbitrio

In preda all'eccitazione sessuale, al bisogno di fare pipì o di dormire vacilla l'idea di avere il controllo sulla nostra vita. Quando si dice essere schiavi del proprio corpo

9383745446_a248156e8f_zWHAAAT? Il venerdì casual della scienza – Se il vostro capo vi riconosce d’aver fatto un ottimo lavoro o concludete un affare molto vantaggioso, la vostra giornata sarà improvvisamente luminosa. Se litigate con un amico, al contrario, tutto intorno a voi vi sembrerà più grigio. Se invece vi scappa semplicemente la pipì, perderete fiducia nel libero arbitrio.

Quest’ultimo simpatico dettaglio è quanto emerso da uno studio pubblicato da poco sulla rivista Consciousness and Cognition dagli psicologi Michael Ent e Roy Baumeister: i due ricercatori hanno scoperto che più una persona è in preda alla necessità di far pipì, meno sarà convinta che gli esseri umani siano davvero artefici del proprio destino. Meno crederà di avere davvero il controllo sulla propria vita, di aver soppesato le possibilità e scelto.

Un lato filosofico della pipì che non era ancora stato affrontato in questi termini. Lo scopo della ricerca non era però comprendere se abbiamo o meno il libero arbitrio (questione dibattuta da tempo immemore e ancora tutto fuorché risolta), ma se pensiamo di averlo e quando quest’idea può venir meno. L’indagine è iniziata su un primo gruppo composto da partecipanti che soffrivano da tempo di epilessia o di attacchi di panico, condizioni caratterizzate rispettivamente l’una da improvvisi e incontrollabili movimenti convulsi, l’altra da brusche e ricorrenti manifestazioni di panico e ansia. Come previsto le persone che soffrono di questi condizioni tendono a essere più scettiche in merito al libero arbitrio. Probabilmente, spiegano gli scienziati, perché dal punto di vista fisico hanno realmente un controllo minore sulla propria vita.

Per scoprire se gli stessi risultati potessero arrivare anche da soggetti sani, i ricercatori hanno sottoposto a un secondo gruppo un questionario in cui i partecipanti dovevano fornire informazioni non solo in merito alla propria idea di libero arbitrio ma anche riguardo ai bisogni corporali che sentivano in quel momento. I desideri più in conflitto con l’idea di essere liberi nelle proprie decisioni erano nell’ordine il bisogno di urinare, quello di dormire e il voler fare sesso. È in questi momenti così legati alle nostre necessità più basilari che, a quanto pare, dubitiamo di avere davvero il controllo: quando scappa la pipì, quando si è molto assonnati o si è presi dal desiderio sessuale l’idea di essere davvero in control vacilla e ci sentiamo schiavi del nostro corpo.

I due autori dello studio non si dicono sorpresi dai loro risultati. Le piccole cose impreviste che succedono nella vita di tutti i giorni ci influenzano a tal punto che sarebbe ingenuo pensare che lo stesso non valga anche per i bisogni più impellenti, specialmente quelli che – come la pipì – ci forzano a interrompere qualsiasi attività in corso per soddisfarli.

@Eleonoraseeing

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Crediti immagine: Rev Stan, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".