CRONACA

Ritirato l’unico studio scientifico su Stamina

Nel maggio 2014 era stato pubblicato l'unico paper scientifico sul metodo stamina. Dopo sette mesi Marino Andolina, autore dell'articolo, lo ha ritirato.

retractedATTUALITÀ – Qualcuno potrebbe rimanere sorpreso, ma un articolo scientifico sul famigerato metodo Stamina, la pseudoterapia che è diventata un caso nazionale (e non solo), esisteva. Ora però tale articolo, che era stato pubblicato nel Maggio 2014 sulla rivista International Journal of Stem Cell, è stato ritirato.

Di Stamina abbiamo parlato numerose volte, segnalando ed evidenziando tutte le storture di una vicenda che è innanzitutto giudiziaria. Da tempo gli scienziati di tutto il mondo ribadiscono come non ci sia alcuna base scientifica per affermare l’efficacia di tale terapia, né tantomeno degli indicatori sufficienti per renderla sperimentabile su delle persone.

Forse non tutti sapevano, però, che fino a qualche giorno fa esisteva un articolo scientifico sul metodo Stamina, pubblicato su una rivista piuttosto autorevole. L’autore dello studio era proprio il medico Marino Andolina, uno dei principali promotori della (pseudo)terapia Stamina.

Di che cosa parlava questo articolo?

Raccontava la storia di un paziente, un bimbo, affetto dalla malattia di Niemann Pick, che provoca un progressivo accumulo di sfingomielina in diversi organi. Una condizione che, secondo l’autore, limita la sopravvivenza del paziente a circa tre anni.

Il paziente è stato quindi trattato con le infusioni di cellule staminali mesenchimali preparate secondo il metodo Stamina e lo studio ha cercato di capire quali fossero gli effetti del trattamento. Nell’articolo vengono elencati una serie di miglioramenti, come il numero di piastrine nel sangue, la riduzione delle dimensioni di fegato e milza, oltre a un miglior rapporto coi genitori. Soprattutto viene descritto il fatto che, dopo un mese, il bambino era in grado di tenere la testa in posizione verticale senza aiuto

Sospesi i trattamenti per due anni, il paziente sarebbe peggiorato e nel 2012 avrebbe ripreso, presso l’Ospedale di Brescia, una nuova serie di infusioni, con un nuovo miglioramento.

Il testo si conclude dicendo che i risultati parziali sono dovuti al ritardo nell’inizio delle infusioni e viene affermato che tale terapia rappresentava comunque il metodo più efficiente finora riscontrato.

Uno studio che appare subito decisamente al di sotto di qualsiasi standard per un articolo scientifico, a cominciare dal fatto che viene analizzato un solo soggetto (e questo non avviene mai). Inoltre la descrizione del protocollo, considerata la complessità del caso e del trattamento, appare decisamente scarna. Specie se si tratta dell’unico vero articolo scientifico su una terapia che dovrebbe rivoluzionare la medicina moderna.

L’articolo, comunque, non è stato ritirato dalla rivista, ma dallo stesso autore. Come si può vedere su RetractionWatch e sul sito della rivista, lo studio è stato ritirato su richiesta degli autori, senza nessun’altra spiegazione.

Una vicenda dunque, quella di Stamina, che non sembra ancora finita, nonostante lo stop definitivo dal Ministero della Salute, a seguito della bocciatura da parte del secondo comitato scientifico.

@FedeBaglioni88

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Condividi su
Federico Baglioni
Biotecnologo curioso, musicista e appassionato di divulgazione scientifica. Ho frequentato un Master di giornalismo scientifico a Roma e partecipato come animatore ai vari festival scientifici. Scrivo su testate come LeScienze, Wired e Today, ho fatto parte della redazione di RAI Nautilus e faccio divulgazione scientifica in scuole, Università, musei e attraverso il movimento culturale Italia Unita Per La Scienza, del quale sono fondatore e coordinatore. Mi trovate anche sul blog Ritagli di Scienza, Facebook e Twitter @FedeBaglioni88