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Pozzi abbandonati: super emettitori di gas a effetto serra

6542693037_1359689b29_zAMBIENTE – A poco più di un mese dall’accordo Cina-USA per la riduzione delle emissioni dei gas serra, si torna a parlare del binomio clima-metano. Con l’aggiunta della variabile pozzi petroliferi abbandonati.
Già a settembre, l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) aveva lanciato un allarme clima per segnalare che le concentrazioni dei gas a effetto serra nell’atmosfera avevano raggiunto livelli record. Con inevitabili disastrose conseguenze sul clima.
Ma mentre nell’immaginario collettivo la parte della pecora nera continua a farla l’anidride carbonica (CO2), il gas metano ha un Global Warming Potential (GWP, cioè la capacità di un gas di aggravare l’effetto serra) 25 volte superiore a quello della CO2.
L’allarme metano è stato lanciato più volte, non ultimo da un articolo dello scorso anno su Nature dal quale emerge che i pozzi di gas e petrolio disperdono una gran quantità di metano nell’atmosfera e che ciò può avere una significativa influenza sul clima.

Ma quanti sono i pozzi abbandonati che continuano a emettere metano anche dopo essere stati dismessi? E quanto influisce la dispersione di questo gas sull’effetto serra?
Un gruppo di ricercatori della Princeton University (New Jersey) ha testato le emissioni di questo gas in 19 pozzi abbandonati in Pennsylvania e ha pubblicato i dati raccolti su PNAS.
Gli autori hanno rilevato che tutti i pozzi analizzati rilasciano nell’ambiente un certo livello di gas metano e ben tre di essi possono venir classificati come “super emettitori”. Stimano inoltre che, in Pennsylvania, le emissioni dei pozzi abbandonati rappresentino il 4-7% di tutte le emissioni di metano prodotte dall’uomo dello Stato. Considerando che, secondo un recente studio della Stanford University (California), negli Stati Uniti ci sono circa 3 milioni di pozzi abbandonati a cui si aggiungono quelli situati negli altri Paesi del mondo, il contributo complessivo di queste strutture sull’effetto serra potrebbe decisamente essere rilevante.

Il metano è un gas prodotto dalla decomposizione di alcune sostanze organiche naturali e dall’attività umana. A differenza dell’anidride carbonica, non rimane nell’atmosfera per un periodo di tempo indefinito, ma si dissolve dopo circa 12 anni . Tuttavia è un potente gas serra perché è in grado di trattenere il calore emesso dalla superficie terrestre 30 volte meglio che l’anidride carbonica. Cosa che lo rende un fattore decisivo nell’innalzamento della temperatura atmosferica.

“La ricerca indica che i pozzi abbandonati sono una fonte di metano che non dovrebbe essere ignorata”, ha detto Michael Celia, professore di ingegneria civile e ambientale a Princeton e tra gli autori del lavoro. “Ma è necessario determinare su una scala più ampia quanto questo rilascio sia effettivamente significativo”.
Gli scienziati hanno, infatti, intenzione di effettuare altre misure in Stati come la California e il Texas che hanno alle spalle una lunga storia di sviluppo economico basato sullo sfruttamento di petrolio e gas al pari della Pennsylvania.
“Negli Stati Uniti non c’è alcun obbligo normativo per monitorare o giustificare le emissioni di metano dai pozzi abbandonati” ha scritto Mary Kang, prima firmataria dell’articolo. Alcune di queste strutture risalgono al XIX secolo e sono in genere incustodite e non registrate su documenti ufficiali. E mentre le compagnie petrolifere lavorano per ridurre al minimo la quantità di metano emesso dalle loro azioni, di fatto quasi nessuna attenzione è stata rivolta a pozzi perforati decenni fa.

Kang e i suoi colleghi hanno analizzato i livelli di metano collocando delle strutture chiamate camere di flusso sopra il foro d’uscita dei pozzi di metano abbandonati e tutto intorno per evitare contaminazioni ambientali. Alcuni dei pozzi erano localizzati in mezzo a grandi boschi, altri nel giardino delle abitazioni: tutti dimenticati e privi di qualsiasi documento sulle origini o condizioni fisiche.
“Quello che ci ha stupito è che in tutte le strutture analizzate abbiamo misurato una fuoriuscita di gas”, ha commentato Celia. “Abbiamo anche individuato dei pozzi in cui la quantità di metano emesso è migliaia di volte maggiore rispetto agli altri. Ciò rende più semplice affrontare il problema”.
Infatti, anche se i pozzi abbandonati non sono le uniche fonti di metano, riuscire a bloccare o catturare la fuoriuscita di questo gas serra potrebbe fare una differenza sostanziale in termini ambientali.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Joan Sorolla, Flickr

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Luisa Alessio
Biotecnologa di formazione, ho lasciato la ricerca quando mi sono innamorata della comunicazione e divulgazione scientifica. Ho un master in comunicazione della scienza e sono convinta che la conoscenza passi attraverso la sperimentazione in prima persona. Scrivo articoli, intervisto ricercatori, mi occupo della dissemination di progetti europei, metto a punto attività hands-on, faccio formazione nelle scuole. E adoro perdermi nei musei scientifici.