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Il lato B dei regali

Troppi regali ai bambini fanno davvero male. Se sotto l'albero di Natale non avete più un centimetro libero, allora questa ricerca fa per voi.

5545810212_fb5b16a5b0_zRICERCA – Un gruppo di ricercatori dell’università del Missouri e dell’università dell’Illinois a Chicago ha analizzato il comportamento e gli atteggiamenti di 700 adulti riguardo ai beni materiali e ha scavato nella loro infanzia per capire quanto tempo passavano con i genitori, quanti regali ricevevano, come venivano premiati o puniti. Il responso, in fase di pubblicazione sul Journal of Consumer Research, è che più premiamo i nostri figli con oggetti materiali e più li riempiamo di regali, più li stiamo portando verso un futuro problematico, come adulti e come consumatori.

Stando ai risultati ottenuti, infatti, ameno tre sarebbero i comportamenti più sbagliati dei genitori che portano a dare vita a futuri adulti votati al materialismo: premiare i figli con oggetti quando ottengono buoni risultati (come per esempio portare a casa un buon voto o vincere una partita di calcio), regalare come modo per dimostrare il proprio affetto, spesso in mancanza di tempo da dedicare, punirli togliendo degli oggetti che sono di loro proprietà.

Quando i genitori usano gli oggetti materiali come parte delle loro tecniche educative causano uno spostamento dell’attenzione verso quegli oggetti e l’atto stesso del possedere. Bambini che sono stati educati così, diventeranno con maggiori probabilità adulti che definiscono il loro valore e quello altrui attraverso ciò che posseggono. E si sentono migliori e più attraenti se posseggono determinati oggetti. Così diventano anche consumatori sconsiderati, facili prede di qualsiasi pubblicità.

Infine, come se questo non bastasse, ricerche precedenti avevano già trovato un collegamento tra questi adulti materialisti e un maggiore rischio di sviluppare problemi di coppia, di procurasi problemi economici e debiti, di finire all’ospedale o al casinò.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: JD Hancock, Flickr

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.