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Alla scoperta del vento solare con DSCOVR

TECNOLOGIA – «Uno screensaver che costerà diversi milioni di dollari», così i detrattori avevano messo un alt al progetto di Al Gore, allora vicepresidente degli Stati Uniti, quando propose il progetto di monitoraggio costante del vento solare attraverso un satellite ad hoc messo in orbita dalla NASA. Le immagini, distribuite su Internet, avrebbero dovuto servire da ispirazione per le nuove generazioni, proprio come quelle della Terra viste dello spazio negli anni Settanta avevano ispirato i giovani di allora.

Lo scopo educativo, forse, non era sufficiente a giustificare la missione allora, ma l’annuncio di questi giorni è che DSCOVR, questo il nome del satellite, verrà lanciato il 29 gennaio prossimo da Cape Canaveral con un Falcon 9 della Space X. Non si tratta della semplice realizzazione del sogno di Al Gore, ma di un vero e proprio nuovo osservatorio solare nello spazio, per la precisione a un milione e mezzo di chilometri dalla superficie terrestre, in direzione del Sole.

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Il progetto, frutto di una collaborazione tra NASA, NOAA (l’istituto di oceanografia americano) e l’aviazione militare americana, ha lo scopo primario di osservare e registrare puntualmente il vento solare, cioè quel flusso di particelle elettricamente cariche che la superficie della nostra stella rilascia di continuo. È un’attività assolutamente normale, che però in alcuni casi particolari, dovuti a grandi esplosioni, può provocare delle vere e proprie tempeste solari.

La preoccupazione, sulla Terra, è che può causare interruzioni nella trasmissione di segnali elettronici, bloccando le comunicazioni, i GPS e altri sistemi elettronici, con gravi danni anche economici. Un preavviso compreso tra i 15 e 60 minuti, quello che promette DSCOVR a pieno regime, potrebbe essere di grande aiuto per limitare gli eventuali danni. Secondo le stime il preallarme potrebbe far risparmiare qualche migliaio di miliardi di dollari solamente agli Stati Uniti nel giro di una decina d’anni. Oltre a garantire una sicurezza in più, per esempio ai voli aerei.

Un’altra attività che sarà effettuata dagli strumenti di bordo del satellite, è l’analisi accurata del bilancio energetico della Terra. Finora ci siamo affidati alle informazioni raccolte dai satelliti in orbita, ma DSCOVR osserverà l’intera faccia al Sole del pianeta, permettendo in teoria di migliorare enormemente le misure che abbiamo a disposizione ora.

@ogdabaum

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Marco Boscolo
Science writer, datajournalist, music lover e divoratore di libri e fumetti datajournalism.it