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Perdere peso? Cominciamo dallo specialista giusto

Intervista al dietologo Alfredo Vanotti, che ci spiega perché dimagrire bene non deve essere questione di trucchi o scorciatoie

4222533261_97e032f908_zSPECIALE GENNAIO – Di diete, in particolare di quelle dimagranti, si fa un gran parlare, ma al tempo stesso con il passare dei decenni e l’avanzare di un numero sempre maggiore di teorie di qualsiasi tipo, risulta sempre più difficile fare ordine e buona informazione. Interessante a questo proposito è un libro pubblicato recentemente a sei mani da Fausta Clerici, Alessandra Freda e Alfredo Vanotti per Carlo Pozzoni Fotoeditore dal titolo La dieta capovolta. Come perdere peso senza rinunce: basta un piccolo trucco.
Non è però un trucco magico quello che propongono gli autori in questo piccola sintesi di neanche un centinaio di pagine, ma al contrario un insieme di accorgimenti, tutti basati rigorosamente su fatti scientifici, che permettono di perdere peso in maniera sana, duratura ed equilibrata. Un insieme di riflessioni e suggerimenti raccolti in piccoli paragrafi strutturati come una sorta di dialogo socratico fra una persona e il proprio medico.
Ne abbiamo parlato con uno degli autori, Alfredo Vanotti, dietologo, Responsabile servizio nutrizione clinica ed educazione alimentare degli Istituti Clinici Zucchi di Monza (Gruppo Ospedaliero San Donato), Prof. Ordinario e Coordinatore Dipartimento Salute, Nutrizione e Benessere Università L.U.d.E.S. LUGANO(CH), Professore a.c. in Dietetica e Nutrizione, Scuola di Medicina Università Milano-Statale e Università Milano-Bicocca.

Primo passo: dietologo, dietista o nutrizionista?
“La prima cosa da dire è che sono tre figure molto diverse, con formazioni differenti e che quindi bisogna fare attenzione” afferma Vanotti. “Un dietologo è un medico, con una laurea di sei anni in medicina e una specializzazione in dietologia, che gli permettono di visitare una persona. Un dietista invece non ha competenze mediche bensì comunicative. Non è medico, ma laureato in discipline inerenti alla nutrizione e quasi mai lavora in totale autonomia, ma solitamente affianca altre figure, come il dietologo.” Non essendo un medico non ha la facoltà di visitare e quindi di trattare con la malattia, ma lavora unicamente con persone sane che desiderano perdere peso.
Tuttavia, anche se queste figure svolgono compiti diversi, ognuna è riconosciuta come professione e regolamentata da un apposito albo, al contrario della professione del nutrizionista, che solitamente ha un background biologico, non medico, e per il quale non esiste un albo ufficiale. “Anche il nutrizionista non può visitare, e solitamente ci si rivolge a lui nel caso in cui si desideri migliorare la propria dieta alimentare.”

Dieta quantitativa o qualitativa?
“La gente si trova spesso di fronte alla necessità di dover perdere peso, ma non appena comincia a informarsi si rende conto che l’argomento è davvero molto complesso. Ci si rivolge dunque a uno specialista affinché quest’ultimo snoccioli la formula matematica per la dieta perfetta, ma non è così, per quanto esistano dei riferimenti matematici per stimare l’apporto calorico idoneo per perdere peso in base alla propria struttura fisica.”
La dieta giusta ha infatti tre elementi cardine irrinunciabili: deve essere personalizzata, mirare al potenziamento dell’autocontrollo dell’individuo e non limitarsi al piano alimentare, ma deve coinvolgere l’intero stile di vita della persona, a partire da un sano esercizio fisico. “Sono cose banali, che si sentono ripetere da ogni parte, ma in realtà se guardiamo le diete fai-da-te a cui ci sottoponiamo ci rendiamo conto che spesso ce ne dimentichiamo e finiamo per provare diete troppo rigide, che riducono eccessivamente l’apporto calorico (che non deve mai scendere sotto le 1000 kcal giornaliere) o che escludono totalmente alcuni alimenti” precisa Vanotti. “E anche il troppo esercizio fisico non è positivo dal punto di vista medico. Un modo per valutare se stiamo esagerando è il seguente: lo sforzo giusto dovrebbe permetterci nel frattempo di parlare al telefono. Se siamo in un affanno tale da non riuscirci, è necessario rivedere la nostra pratica sportiva.”

Quanto pesa l’acqua (minerale)
Oltre a saper mangiare è importante anche saper bere. “In Italia non abbiamo a mio avviso una giusta cultura dell’acqua, in particolare di quella minerale” spiega Vanotti. “L’acqua è importantissima all’interno di una dieta, e si sa, ma non tutte le acque sono uguali e per una dieta che non sia povera di minerali è bene preferire le acque minerali a quelle oligominerali, specie per diete povere di calcio, magnesio o fluoro.” Inoltre bisognerebbe bere sia a pasto che fuori pasto, in modo equilibrato, circa un litro d’acqua mentre mangiamo così da facilitare l’assorbimento dei sali minerali, e un altro litro circa durante la giornata per idratarci.

Alla fine qual è il “trucco” secondo voi?
“Il trucco vero e proprio è capire che non c’è un trucco. Perdere peso rimanendo in salute è un processo lungo e che dà poco spazio a scorciatoie, bisogna avere pazienza e rispettare i tempi del proprio corpo, facendosi aiutare da uno specialista. Basti pensare al cosiddetto “trend di dimagrimento” normalmente accettato dalla comunità dei dietologi, che implica 6 mesi di perdita di peso alternati a 6 mesi di mantenimento” spiega Vanotti. Inoltre a mio avviso è necessario che tutti i cambiamenti nello stile di vita di una persona, alimentazione compresa, siano consapevoli e autogestibili. In altre parole: lavorare sull’autocontrollo prima ancora che sulla perdita di peso in sé e per sé.”

@CristinaDaRold

Crediti immagine: Alan Cleaver, Flickr

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.