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Se l’aspettativa di vita è legata alla metilazione

Un gruppo di ricercatori sostiene una correlazione fra le modificazioni genetiche date dalla metilazione e l'aspettativa di vita di una persona

8549481196_b4c0ac04e1_zRICERCA – Forse non sarebbero in molti quelli che, anche qualora fosse possibile, desidererebbero sapere quanto lunga sarà la loro vita. Nonostante ciò, la ricerca scientifica prosegue e secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Edimburgo, con la collaborazione con colleghi australiani e americani, ci sarebbero ulteriori prove della correlazione fra le modificazioni a livello del DNA, chiamate metilazioni, e l’aspettativa di vita, un legame che emerge, dicono i ricercatori, comparando l’età effettiva raggiunta dall’individuo con quella predetta a livello biologico dall’analisi genetica. Un vero e proprio orologio biologico che ci fornisce qualche indizio orientativo su quando abbiamo maggiore possibilità di morire. Le persone la cui età biologica risultava superiore alla loro reale età avrebbero infatti, secondo questo modello, maggior probabilità di morire prima di quelli la cui età biologica combaciava con l’età effettiva. Come un orologio indipendente presente nel nostro DNA.

Questi risultati, pubblicati di recente su Genome Biology, sono frutto di un esperimento che ha coinvolto circa 5000 persone anziane per un periodo massimo di 14 anni. Per ognuna di esse gli scienziati hanno valutato l’età biologica grazie a un campione di sangue, seguendo poi i pazienti nel corso dello studio. Durante l’esperimento, i ricercatori hanno notato che il collegamento fra avere un orologio biologico che “corre” più veloce e la morte precoce era valido anche dopo aver considerato fattori di rischio come il fumo o patologie croniche come diabete o malattie cardiovascolari.

Per quanto riguarda il tipo di modificazione genetica esaminata, si tratta della metilazione, un processo che non altera la sequenza del DNA, ma gioca un ruolo importante nei processi biologici che possono influenzare l’attivazione dei geni. I livelli di metilazione infatti cambiano con l’età. Studi recenti hanno identificato per esempio dei biomarcatori per l’età “cronologica” basati proprio sui livelli di metilazione del DNA.

Quello che rimane da capire è come altri fattori, come lo stato di salute della persona, il suo stile di vita e i fattori genetici noti, influenzino effettivamente l’età biologica di una persona, e a quanto si apprende sempre gli stessi ricercatori stanno pianificando diversi progetti per investigare questo aspetto nel dettaglio.

@CristinaDaRold

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: moonchildmon, Flickr

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.