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I sintomi della menopausa durano fino a 10 anni

Vampate di calore, sudorazione notturna: queste e altre manifestazioni hanno durata diversa in donne di differenti etnie e prima compaiono più a lungo si verificano

404358012_b1ecaf3ce7_zRICERCA – I sintomi vasomotori caratteristici della transizione verso la menopausa, come gli sbalzi di temperatura, le vampate di calore e l’intensa sudorazione notturna, possono durare anche più di sette anni, arrivando fino ai dieci nelle donne afroamericane. La durata è legata anche al momento della loro comparsa: prima insorgono queste manifestazioni, più a lungo durano. È quanto emerso dalla testimonianza delle donne che hanno partecipato a un ampio studio del Wake Forest Baptist Medical Center, i cui risultati sono stati pubblicati in due paper (1, 2) sulla rivista JAMA Internal Medicine.

I sintomi vasomotori sono caratteristici della fase di transizione della menopausa, che segue il termine della vita riproduttiva femminile. Possono avere conseguenze importanti sulla quotidianità di una donna, riducendo anche di molto la qualità della vita (le manifestazioni di questa fase sono non solamente metaboliche ma anche psicologiche), ma finora non era stato valutato con studi scientifici quanto a lungo possano durare. I ricercatori hanno analizzato i dati di 1.449 donne di diverse etnie che hanno preso parte allo Study of Women’s Health Across the Nation (SWAN) tra il 1996 e il 2013, quando erano tutte nella fase di transizione della menopausa.

Se la durata media dei sintomi che ne è emersa è di 7,4 anni, le donne afroamericane sono quelle a subirli più a lungo (oltre dieci anni), mentre quelle giapponesi e cinesi detengono il record opposto, con una media rispettivamente di 4,8 anni e 5,4 anni. Altre due etnie considerate dallo studio sono le donne bianche caucasiche e quelle ispaniche, con durata media dei sintomi di 6,5 anni per le prime e 8,9 anni per le seconde. Nelle donne che hanno riportato i sintomi per periodi più lunghi, spiegano gli scienziati, i fattori correlati che sono emersi sono un’età più giovane alla prima insorgenza di sudorazioni e vampate, maggiore percezione di uno stato di stress o ansia, maggiore sensibilità ai sintomi, minore livello di istruzione.

Cosa fare di queste scoperte? I dati possono supportare i professionisti medici nell’aiuto alle pazienti, fornendo elementi in più per spiegare loro cosa aspettarsi da questa fase e assistendole nella decisione riguardo ai trattamenti proprio in funzione della durata prevista per la transizione. Essendo 7,4 anni la durata massima consigliata per fare ricorso alle terapie ormonali sostitutive, sarà necessario intensificare la ricerca di altre terapie che siano sicure anche a lungo termine. E se già ora alla comparsa dei primi sintomi si interviene “su più fronti”, prendendo in considerazione anche modifiche nello stile di vita -nei ritmi, nell’alimentazione e via dicendo- sapendo quanto a lungo possono protrarsi sarà in futuro necessaria un’attenzione sempre maggiore.

@Eleonoraseeing

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Kenneth Lu, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".