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Se sei felice, il cane lo sa

I cani sanno interpretare le emozioni sui visi umani, distinguendo un viso felice da uno arrabbiato.
La conferma arriva da uno studio dell'Università di Vienna.

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SCOPERTE – Per chi ha un cane la ricerca di Corsin Müller e Ludwig Huber del Messerli Research Institute di Vienna, da poco pubblicata su Current Biology, è poco più che la scienza dell’ovvio. Qualsiasi padrone di cani direbbe “beh, ho sempre saputo che il mio cane poteva capire le mie emozioni anche solo guardandomi in faccia”. Ora la scienza, però, ha confermato quella che, ad occhi esterni, sembrava più una pura credenza da “cinofili innamorati”.

Nel 2013 Ludwig Huber e colleghi hanno dimostrato che i cani sono in grado di riconoscere i visi umani in fotografia. Poi, esattamente un anno fa una ricerca ucraina, pubblicata anch’essa su Current Biology, dopo aver analizzato attraverso risonanza magnetica un gruppo di umani e 11 cani, aveva rivelato che i cani “sentono” le emozioni come noi. Durante l’ascolto da parte dei partecipanti di centinaia di suoni diversi, tra i quali il pianto di una bambino e il guaito di un cucciolo, i ricercatori hanno osservato l’attivazione della stessa area, limitrofa alla corteccia uditiva primaria e legata alle emozioni, in entrambe le specie.

Oggi lo studio di Müller e colleghi afferma che i cani sono anche capaci di leggere i visi umani, interpretandone le emozioni e intuendo se siamo felici o arrabbiati.
Chiarire se gli animali hanno emozioni e sanno capire quelle degli altri è una delle questioni centrali della ricerca degli ultimi dieci-quindici anni, ma fino ad ora nessuno studio era riuscito a dimostrare in maniera convincente che gli animali sanno discriminare le emozioni di individui eterospecifici, ossia appartenenti ad altra specie.

Dopo aver allenato due gruppi di cani arruolati per la ricerca a discriminare tra faccia felice e faccia arrabbiata utilizzando una serie di 15 immagini a coppie e mostrando ad un gruppo solo la parte superiore e all’altro solo la parte inferiore di quei visi, gli sperimentatori hanno testato tutti i partecipanti con quattro combinazioni diverse: la stessa metà del viso vista nell’allenamento, la stessa metà del viso dell’allenamento ma utilizzando facce sconosciute, l’altra parte del viso (non vista in precedenza) ma utilizzando comunque le stesse facce dell’allenamento, l’altra parte del viso (non vista in precedenza) di facce sconosciute.

Il risultato è stato chiaro. In tutte le prove una percentuale considerevole dei soggetti ha riconosciuto la differenza tra una faccia felice e una arrabbiata, anche quando si trattava di visi nuovi. Questo ha fatto concludere ai ricercatori che i cani usano la loro memoria di emozioni viste sui visi degli umani per raggiungere l’obiettivo. E dunque “pensiamo  – ha chiarito Müller – che i cani che non hanno alcuna esperienza con gli umani raggiungerebbero risultati scarsi o potrebbero addirittura non essere in grado di svolgere il compito”. “D’altronde – ha proseguito Huber – fino ad ora non si sapeva che fossero in grado di riconoscere in questo modo le emozioni umane. Quindi, per capire meglio lo sviluppo di questa capacità, metteremo alla prova con test simili i lupi del Wolf Science Center”.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Steve Maw, Flickr

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.