SCOPERTE

Scoperto come spegnere il cancro senza agire sulle cellule tumorali

Aggirare il problema agendo direttamente sull'infiammazione: è la strategia di una nuova terapia, possibile grazie alla scoperta della molecola Ptx3

4376905598_6acb35c440_zSCOPERTE – Come spegnere il cancro senza agire sulle cellule tumorali? Secondo uno studio realizzato e finanziato dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e pubblicato sulla rivista Cell, è possibile se si tiene sotto controllo l’infiammazione, grazie alla scoperta del gene Ptx3.

Da decenni si studiano terapie contro il cancro e quasi sempre si cerca di agire sulle cellule tumorali. Un team di ricercatori italiani ha invece cercato di “aggirare” il problema, focalizzando l’attenzione sullo stato di infiammazione delle cellule. Secondo Alberto Mantovani infatti, Direttore Scientifico di Humanitas e coordinatore dello studio appena pubblicato, una caratteristica fondamentale della cellula tumorale è quella di essere in una nicchia ecologica, un microambiente infiammatore che le permette di crescere e proliferare.

Per questo motivo il gruppo ha analizzato il meccanismo di azione del gene Ptx3, componente essenziale che agisce nell’immunità innata e nella resistenza contro i batteri. La molecola, scoperta molti anni fa proprio dal team guidato da Mantovani, è già infatti un possibile target per nuovi farmaci per impedire infezioni da Aspergillus in pazienti affetti da tumore e con difese immunitarie compromesse.

Ptx3 è anche coinvolto nella regolazione dell’infiammazione e proprio questo ha ulteriormente interessato il gruppo di ricercatori italiani che ha scoperto per la prima volta che questa molecola dell’immunità innata funziona come un oncosoppressore, agendo sulla risposta infiammatoria: tenendola sotto controllo, frena la formazione del cancro.

Come spiega Mantovani, una cellula tumorale è simile a un’automobile difettosa: “come se avesse l’acceleratore sempre schiacciato e i freni che non funzionano”. In questo caso l’acceleratore sono gli oncogeni che favoriscono la proliferazione e i freni sono gli oncosoppressori che la reprimono. “Le nostre ricerche hanno evidenziato che in alcuni tumori (colon, pelle e un tipo di sarcomi) Ptx3 viene come spenta precocemente, nel colon allo stadio di tumore benigno (adenoma)”, continua Mantovani. “Questo spegnimento toglie i freni a una cascata di mediatori dell’infiammazione detta complemento. Così, il tumore recluta poliziotti corrotti, i macrofagi, che ne promuovono la crescita e l’instabilità genetica”.

Una scoperta tanto importante quanto inattesa, che darà ancora più peso agli studi già avviati su Ptx3 e che potrebbe avere importanti sbocchi nello sviluppo di nuovi farmaci antitumorali più efficaci.

@FedeBaglioni88

Leggi anche: Cancro, quando i bersagli sono i telomeri

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Yale Rosen, Flickr

Condividi su
Federico Baglioni
Biotecnologo curioso, musicista e appassionato di divulgazione scientifica. Ho frequentato un Master di giornalismo scientifico a Roma e partecipato come animatore ai vari festival scientifici. Scrivo su testate come LeScienze, Wired e Today, ho fatto parte della redazione di RAI Nautilus e faccio divulgazione scientifica in scuole, Università, musei e attraverso il movimento culturale Italia Unita Per La Scienza, del quale sono fondatore e coordinatore. Mi trovate anche sul blog Ritagli di Scienza, Facebook e Twitter @FedeBaglioni88