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Sonnellino pomeridiano per i bimbi, sì o no?

Se i bambini dormono durante la giornata ne risente la qualità del sonno notturno, anche quella dei genitori. Ma le conseguenze su comportamento e crescita non sono ancora chiare

pisolino pomeridiano
SALUTE – Pisolino pomeridiano sì o no? Se c’è una domanda che ancora lascia le famiglie piene di dubbi è questa, e con una rapida ricerca online non tarderete a trovare molto materiale sulla linea del “sonnellino, meglio evitarlo?”, o al contrario “il pisolino fa bene, vi spieghiamo perché”.

Eppure, come per molti altri argomenti legati alle abitudini in età pediatrica, è difficile in mancanza di una concreta base scientifica trovare una risposta che sia univoca, che vada bene per tutti i bimbi.

Un’ampia revisione degli studi risponde

In questa direzione è andata una recente analisi pubblicata sulla rivista Archives of Disease in Childhood: i ricercatori hanno selezionato 781 studi tutti inerenti il sonno pediatrico, per poi selezionare tra questi i 26 più rilevanti, riguardanti nello specifico il pisolino pomeridiano nei bambini più grandi di due anni.

Ne è emerso che dopo quest’età la maggior parte del sonno viene speso durante la notte e che far fare il pisolino pomeridiano ai bimbi fa sì che nelle ore notturne dormano meno e si sveglino più spesso. Non siamo stupiti: in fondo accade lo stesso se a dormicchiare durante la giornata è una persona adulta. È capitato a tutti di farlo e di faticare poi a prendere sonno all’ora abituale alla sera.

Ma che consiglio può trarne una famiglia che non sa se lasciare indugiare il figlio/a nel sonnellino pomeridiano, o ha la possibilità di scegliere se farglielo fare all’asilo oppure no? Che è magari preoccupata sulle conseguenze di un sonno “a rate”, sia a breve che a lungo termine?

“Intanto bisogna premettere che si tratta di una revisione della letteratura sull’argomento e non di uno studio prospettico ad hoc. I risultati, perciò, vanno presi con le pinze” spiega a OggiScienza Federico Vigevano, direttore del Dipartimento di Neuroscienze all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

“Un bambino che dorme nel pomeriggio avrà più difficoltà ad addormentarsi la sera, si sveglierà più spesso ed è in questi termini che la qualità del sonno diminuisce. Ma questo è piuttosto ovvio: un bambino come un adulto ha delle necessità in termini di ore di sonno durante la giornata”.

Se farà il pisolino dormirà meno la notte insomma, e viceversa. Sonnellino pomeridiano sì o no quindi? “I ricercatori sono andati a vedere come cambia il sonno notturno, conteggiando per esempio quante volte i bambini si svegliano di notte se hanno già dormito di giorno. Ma specificano che, oltre alle ovvie conseguenze, sono solo cinque dei 26 studi osservati a parlare di comportamento e delle conseguenze che i pisolini possono avere su di esso”.

Privazione del sonno, cosa succede poi

E ne emergono visioni contrastanti. Se secondo una pubblicazione i bambini che fanno il sonnellino sviluppano meglio il linguaggio, secondo un’altra avviene il contrario. Un’altra ancora ha riscontrato prestazioni migliori nei bimbi che riposavano durante la giornata. “Questo è il problema più importante, che ancora ci lascia senza novità: si analizza solamente come cambia il sonno notturno, ma non è chiar se c’è un’influenza sul comportamento o sulla crescita, e quale potrebbe essere”, spiega Vigevano.

Le conseguenze della privazione del sonno, a prescindere dal motivo (sonnellino o non) sono già piuttosto note. “Un bambino stanco sarà iperattivo, avrà maggiori difficoltà ad accettare le regole. Sul piano organico invece è stato osservato che se dorme di meno mangia di più. Aumenta l’appetito, aumenta l’irritabilità e con essi i problemi comportamentali. Un esempio, anche se spesso non ci si pensa, è la cefalea: esiste anche in età pediatrica e nulla facilita il mal di testa più della carenza di sonno”.

Pisolino pomeridiano, si o no?

Qual è insomma la posizione degli esperti, in merito al pisolino pomeridiano sui bambini più grandi di due anni? Riusciamo a dire un sì o un no?

“In genere si è d’accordo sul farglielo fare fino ai quattro, cinque anni. E come si legge nello studio, va considerata anche una variabile per così dire ‘egoistica’. Un bambino che non dorme la notte non fa addormentare neanche i genitori, condizionandone non solo il sonno ma il benessere, i ritmi di vita”, conclude Vigevano.

“Togliere il sonnellino porta così a un sonno notturno migliore per il bambino ed evita sia disturbato quello della famiglia, e questo è l’unico vero vantaggio di cui si possa parlare al momento. Se il bambino dorme bene durante la notte questo si ripercuote in maniera benefica su entrambi i genitori. Quindi alla fine anche su di lui”.

@Eleonoraseeing

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Lars Plougmann, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".