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La Buona Scuola: ecco i numeri delle assunzioni promesse

148 mila nuove assunzioni e un nuovo concorso previsto per la primavera 2015 che però a oggi non è ancora stato fissato

9566571046_7f46d81ff0_zCRONACA – “Abbiamo ad oggi complessivamente – tra GAE e concorso 2012 – circa 148.100 persone che lo Stato si è negli anni impegnato ad assumere nella scuola italiana. Oggi il Governo intende mantenere questa promessa ereditata dal passato, assumendo tutti costoro. E prevedendo che la loro assunzione avvenga in un solo anno, vale a dire con l’anno scolastico 2015-2016.”

Questo si legge nero su bianco nel rapporto completo scaricabile online de “La Buona Scuola” del Premier Renzi, approvata dal Consiglio del Ministri qualche giorno fa e pronta per entrare in Parlamento. Molte le novità dei 12 punti programmatici, prima fra tutte la questione delle assunzioni, in particolare la promessa di Renzi di assumere l’orda di abilitati che negli ultimi anni sono andati a ingrassare le GAE (Graduatorie a Esaurimento) nonché gli idonei e i vincitori del concorso bandito nel 2012.
E non basta: il rapporto del Governo parla addirittura di 40 mila nuovi posti per insegnanti che dovrebbero essere previsti all’interno di un nuovo concorso, che secondo le aspettative dello scorso autunno era previsto già per questa primavera. Era, perché pare invece che bisognerà attendere ancora qualche mese. “Ad oggi non abbiamo nessun concorso in vista – spiega Marco Paolo Nigi, segretario generale SNALS-CONFSAL. “È un’eterna telenovela, fatta di date che vengono annunciate e poi cancellate. Al momento non si parla di nessun concorso, nemmeno in autunno, e intanto il 1 settembre le scuole ricominciano e non sarà cambiato nulla”.

Quanti sono quelli che aspettano?
Una sfida a dir poco pazzesca quella del Governo, visti i numeri tutt’altro che edificanti che il comparto scuola ha prodotto negli ultimi anni: 155 mila persone attualmente iscritte nelle graduatorie a esaurimento – anche se la CONFSAL ne conta oltre 170 mila – nonché tutti i vincitori del concorso del 2012 che a oggi non sono ancora stati assunti. Degli oltre 11 mila vincitori complessivi infatti, circa 3 mila sono ancora senza cattedra, e il 70% di questi è iscritto anche alle GAE, specie al centro-sud.
Interessante è anche andare a vedere da dove si pescherà per queste assunzioni. Qui il piano del Premier copre un periodo abbastanza lungo, da qui al 2019. Per il primo anno, quello in corso – ricordiamo che il rapporto è stato presentato a settembre del 2014 per la consultazione pubblica durata 2 mesi – esattamente la metà delle nuove assunzioni dovrebbe derivare dalle GAE, e l’altra metà dagli abilitati dopo il concorso, mentre per gli anni successivi per la quasi totalità dei nuovi assunti si pescherà unicamente dalle graduatorie. Nel 2015-16 solo il 10% degli assunti verrà selezionato fra i vincitori e gli idonei del concorso, mentre per i tre anni successivi l’obiettivo sarà svuotare definitivamente le GAE. E sarà bene farlo in fretta, poiché l’età media dei precari della scuola iscritti in questi elenchi è 41 anni, mentre quella del corpo docente è addirittura 51 anni con un picco significativo – si legge – dei 59 enni. “Anche qui i dati possono suggerire una conclusione errata, e cioè che il fatto che dall’anno scolastico 2016-2017 non si peschi più nelle vecchie GAE significhi che le graduatorie per quella data saranno esaurite” chiosa Nigi. “In realtà non è così. Le persone che rimarranno escluse dovranno comunque fare un nuovo concorso, e anche qui è bene sottolineare una comunicazione errata del Premier, e cioè che con La Buona Scuola si tornerà a fare l’insegnante solo chi ha superato un concorso. Tutti quelli che sono oggi presenti nelle GAE sono lì perché hanno superato un concorso.”

Il concorsone 2015
E veniamo finalmente al concorsone. L’obiettivo dichiarato dal Premier è una scuola senza supplenti. Eliminare le supplenze brevi che dovrebbero essere coperte appunto dagli insegnanti di ruolo. Quello che si apprende dal rapporto è che a cambiare saranno dunque anche le modalità di accesso alla professione di insegnante: non più graduatorie per supplenze brevi, ma assunzioni vere e proprie tramite concorso.
Il concorso per diventare docenti di ruolo dovrebbe riguardare il triennio di riferimento 2016-2019 e sarà rivolto unicamente agli abilitati per un totale di circa 40 mila posti messi a bando. I partecipanti previsti saranno circa 166 mila, fra cui i vecchi diplomati magistrali, i congelati SSIS, gli abilitati tramite TFA nel primo e nel secondo ciclo e i laureati in Scienze della Formazione Primaria nel Vecchio Ordinamento, oltre ai laureati prima dell’anno accademico 2001-2002. “Anche qui c’è una precisazione da fare – afferma Nigi – e cioè che non per tutte le materie ci sarebbe, almeno secondo noi, necessità di un nuovo concorso. È necessario per molte materie scientifiche, ma meno per quelle letterarie, e quindi se vogliamo dirla tutta un concorso unico per tutti non è detto sia la scelta migliore.”
Per i futuri candidati invece, l’iter continuerà a prevedere il percorso di TFA per ottenere l’abilitazione, prima di poter accedere appunto al concorso, che dovrebbe aprirsi ogni tre anni.

I numeri delle promesse de “La buona scuola” sono dunque assai ambiziosi. Si tratta ora di stare a vedere se le prime scadenze programmate per i prossimi mesi saranno rispettate. E basandoci su quello che sta avvenendo per il concorsone, per il momento pare di no.

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@CristinaDaRold

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Maryland GovPics, Flickr

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.