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Stare soli nuoce gravemente alla salute

Secondo il dati del nuovo studio condotto dall'Università di Brigham la solitudine è dannosa quanto l'obesità, il fumo o l'abuso di alcol

4110849005_b1c434f303_zRICERCA – Stare soli o sentirsi soli sono concetti ben diversi. C’è chi vive ogni giorno in mezzo a un mare di gente eppure continua a sentirsi solo, c’è chi sceglie di isolarsi perché ama la quiete della solitudine. Comunque sia, che ci si senta soli o che si scelga di stare soli per piacere, il rischio per la salute non cambia: “gli effetti della solitudine sono comparabili all’obesità, un tema che la sanità pubblica prende molto sul serio – ha spiegato Julianne Hot-Lunstad, primo autore di un recente studio pubblicato sulla rivista Perspectives on Psychological Science – Forse, quindi, dovremmo iniziare a prendere più seriamente anche le nostre relazioni sociali”.

La ricerca in questione, condotta dai ricercatori della Brigham University nello Utah, è stata condotta analizzando i dati di altre 70 ricerche realizzate sulla salute (in particolare nei casi in cui si analizzava la solitudine, l’isolamento o il vivere da soli) dagli anni Ottanta ad oggi e che hanno coinvolto oltre 3 milioni di persone. Lavorando anche su variabili come l’età, lo status socioeconomico, il genere e le condizioni di salute preesistenti, i ricercatori hanno riscontrato che l’assenza di relazioni sociali aggiunge un rilevante fattore di rischio sulla salute. Dunque, secondo i dati di questo meta-studio e di un precedente studio condotto dallo stesso gruppo nel 2010, stare soli sarebbe comparabile a fumare 15 sigarette al giorno e il rischio per la salute supererebbe addirittura quello legato all’obesità o all’alcolismo.
Dunque è chiaro che, oltre alla mela, anche un amico al giorno toglie il medico di torno.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Thomas Nes Mihre, Flickr

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.