SCOPERTE

Un nuovo inizio per i piccoli mosasauri

Deponevano le uova in oceano aperto e non sulla spiaggia: da Yale una nuova scoperta ci aiuta a conoscere questi enormi rettili marini

4513812653_815fb6107b_zSCOPERTE – Se diciamo “mosasauro” è molto probabile che tra le prime cose a venirvi in mente ci sia il trailer di Jurassic World (al minuto 00:58 il Mosasaurus feeding show). Della riapertura del parco e dei suoi dinosauri -ancora sprovvisti di piume- avevamo parlato qui, mentre l’attenzione stavolta cade proprio su quegli enormi rettili acquatici che appartenevano al genere Mosasaurus. Si tratta di uno dei più studiati per quanto riguarda i vertebrati del Mesozoico, con varie specie che vivevano nella maggior parte delle acque del nostro pianeta raggiungendo anche i 15 metri di lunghezza.

Nonostante questo interesse da parte degli scienziati (dato l’innegabile fascino di simili creature) sappiamo ancora poco della loro ecologia, specialmente per quanto riguarda le abitudini delle femmine quando si trattava di mettere al mondo i piccoli. E se ne parla sulla rivista Palaeontology, dove il team guidato da Daniel Field del Dipartimento di geologia e geofisica di Yale racconta la sua ultima scoperta, fatta sugli esemplari fossili conservati allo Yale Peabody Museum of Natural History: le uova dei mosasauri si schiudevano in oceano aperto, non vicino alla costa come si pensava finora. Così finalmente iniziamo a conoscere il primo ambiente di questo predatore, che si è estinto 65 milioni di anni fa.

Nel paper Field e i colleghi descrivono quello che è il più giovane esemplare di mosasauro sul quale abbiamo potuto posare gli occhi finora: un tesoro che fa parte di una collezione museale ormai da più di un secolo, dimostrando ancora una volta quanto sia importante continuare a studiare gli esemplari in nostro possesso. “Inizialmente pensavano si trattasse dei resti di antichissimi uccelli marini”, spiega l’autore.

Questo finché, insieme al collega Aaron LeBlanc, non ha identificato una tipologia di apparato boccale e denti tipica unicamente dei mosasauri. “L’unica cosa davvero riconducibile a degli uccelli di questo esemplare sono le piccole dimensioni”, spiega LeBlanc. “Al contrario di quanto dicono le teorie classiche, la nostra ricerca suggerisce che i mosasauri non deponessero le uova sulle spiagge e che i piccoli non rimanessero in zone protette vicino alla costa”.

@Eleonoraseeing

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Crediti immagine: Biblioteca de la Facultad de Derecho y Ciencias del Trabajo, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".