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Sinestesia: un fenomeno cross-sensoriale

Vedere i suoni, ascoltare forme e colori. Succede a una persona ogni cento e finalmente cominciamo a capire il perché

Vassily_Kandinsky,_1913_-_Composition_6RICERCA – Sapete quella volta che avete ascoltato il blu di Prussia e il tortora? E quando invece avete guardato quella musica straordinaria? No? Forse perché non avete sperimentato il fenomeno percettivo cross-sensoriale della sinestesia, che porta i nostri sensi a mescolarsi tra loro. I sinesteti, spiega la ricercatrice Stephanie Goodhew su Consciousness and Cognition, percepiscono associazioni mentali molto forti tra concetti correlati.

“Per loro parole come ‘dottore’ e ‘infermiera’ sono strettamente legate, mentre ‘dottore’ e ‘tavolo’ non lo sono affatto. E sentono queste connessioni molto più concretamente di quanto accada alle persone che non hanno questa condizione”, spiega Goodhew, che si è concentrata insieme al suo team nel misurare l’entità delle connessioni che  chi sperimenta la sinestesia stabilisce tra le parole e i concetti. “Pensavamo che i sinesteti avessero un modo di pensare più concreto, che non enfatizza le relazioni tra stimoli a livello concettuale. Ma abbiamo scoperto che è praticamente il contrario”. Secondo le stime del team di Goodhew, scienziati della The Australian National University (ANU) la forma più blanda della sinestesia riguarda circa una persona su 100.

I sinesteti hanno connessioni molto forti tra aree diverse del cervello, specialmente tra l’area che riteniamo deputata al linguaggio e quella legata ai colori: questi legami, spiega Goodhew, portano a un effetto scatenante da parte di uno stimolo che, agendo in una regione cerebrale, determina l’attività di un’altra. “Succede di ascoltare le forme, perché un triangolo scatena l’esperienza di un suono o un colore. Oppure capita che ascoltando un suono un sinesteta percepisca un certo sapore. C’è stata una persona per la quale i profumi avevano forme particolari. Ad esempio il profumo d’aria fresca è rettangolare, il caffè è una sorta di bolla e ciò che è rotondo e quadrato si può annusare”.

@Eleonoraseeing

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Composition VI, Vassily Kandinsky

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".