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Se hai bevuto troppo la macchina non parte

Grazie a dei sensori AlcoStop valuta il livello di alcol nel sangue del guidatore. Ecco il progetto di una giovane startup messicana

11064883376_6771bd6c4a_zTECNOLOGIA – Un sistema integrato nell’automobile che valuta il livello di alcol presente nel sangue del guidatore, e se è troppo alto non lo fa partire. Letteralmente, perché “spegne” il motore impedendogli di utilizzare il veicolo. Si chiama AlcoStop ed è il progetto di un piccolo gruppo di giovani studenti dell’Institute of Technology di Cintalapa, in Messico. Quello stesso Messico in cui, secondo i dati dell’INEGI, il National Institute of Statistics, Geography and Information, si verificano circa quattro incidenti d’auto ogni ora (anche negli Stati Uniti, in base alle statistiche, la situazione non è affatto rosea).

Il sistema AlcoStop lavora tramite una serie di sensori posizionati sul volante dell’automobile, sul cambio e sul sedile, in grado di stabilire dal sudore del passeggero se questo è intossicato dall’alcol. Quando il risultato di questa “analisi” è positivo il motore viene disabilitato, e guidare l’auto non è più possibile. AlcoStop è anche integrato con un GPS – che permette il monitoraggio del veicolo in tempo reale – e affiancato da una app che, se il sistema entra in funzione, manda una segnalazione a famiglia o amici spiegando che l’auto è stata disabilitata e che qualcuno dovrebbe recuperare il guidatore mancato. “L’idea è che le persone se lo comprino e lo installino di propria volontà, un po’ come un allarme, solo che si concentra sull’alcol”, spiega Karla Isabel Sánchez García, CEO di AlcoStop.

Il progetto AlcoStop è pronto sulla carta – anche se tuttora in fase di approvazione – ma intanto il Ministero dei trasporti locale ha dato il via libera al giovane team per implementarlo. L’idea è di completarlo entro il 2015, portandolo poi sul mercato come start-up avvalendosi del programma di finanziamenti per i giovani imprenditori. “Proveremo a rendere i sensori ancora più efficienti, così da avere la stessa utilità anche per quelle persone che sudano poco”, spiega Sánchez García. Il sistema, precisano lei e il suo team, si propone per essere una soluzione più efficace rispetto a quelle già esistenti (che in media si basano sul respiro del guidatore). Mentre aspettiamo un futuro di auto che si guidano da sole, insomma, la direzione da prendere potrebbe proprio essere ridurre i rischi al minimo incentivando una guida responsabile.

@Eleonoraseeing

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: James Palinsad, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".