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Un ictus e perdi otto anni

Da un momento all'altro un ictus ruba al cervello otto anni in termini di memoria e di funzioni cognitive.

4000009470_a2e94630ce_zSALUTE – L’ictus provoca un invecchiamento importante del cervello, portandosi via sia memoria sia velocità di pensiero, come se il paziente invecchiasse di otto anni. Lo suggeriscono i test cognitivi di una ricerca della University of Michigan pubblicata da poco sulla rivista Stroke. Sono stati presi in esame i dati di 4908 pazienti, tutti di origine caucasica e africana, che avevano superato i 65 anni e già avuto un ictus.

Si è trattato di uno studio piuttosto grande, che ha potuto esaminare una notevole mole di dati sia precedenti che successivi all’evento dell’ictus. La ricerca inoltre ha evidenziato che, come già anticipato da altri studi precedenti, c’è una visibile disparità razziale nelle conseguenze. I pazienti di colore mostrano un declino cognitivo maggiore rispetto a quelli caucasici.
Secondo gli autori non è ancora del tutto chiaro il motivo della differenza e saranno necessari ulteriori studi per capirne di più, ma alcuni fattori – come il livello culturale, i fattori genetici e biologici – possono certamente giocare un ruolo nelle differenze razziali osservate sulle performance cognitive a lungo termine. Il risultato dello studio resta preoccupante per tutti: è sempre più chiaro che l’ictus ha serie ripercussioni non solo sulla salute, anche sull’ età del nostro cervello.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Alyssa L. Miller, Flickr

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.