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Grecia, bloccato l’accesso alle riviste scientifiche

Alcune riviste continueranno a erogare il servizio per altri tre mesi, altre hanno già sospeso l'accesso

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CRONACA – Lo denunciava Nature pochi giorni prima dell’esito del referendum in Grecia: ciò che sta succedendo in terra ellenica sta avendo importanti conseguenze anche nel settore della ricerca scientifica. Dal 1 luglio infatti, per mancanza di fondi, molte università e centri di ricerca greci si sono visti sospendere l’accesso al sito per la consultazione delle riviste scientifiche HEAL-Link, delle Biblioteche accademiche elleniche. Questo perché il governo ha smesso di stanziare i fondi che permettevano il servizio. Alcuni editori hanno accettato di continuare a fornire l’accesso ai loro contenuti per altri tre mesi, mentre altri lo hanno già sospeso.
Non è certo la prima volta che il sito viene bloccato – si legge sempre su Nature – ma questa volta la situazione pare definitiva.

“HEAL-Link è particolarmente importante per quelle università che raramente hanno la disponibilità di fondi per permettersi l’iscrizione alle riviste più famose” racconta Nektarios Tavernarakis, Direttore del Forth Institute of Molecular Biology and Biotechnology (IMBB) a Heraklion, Creta. HEAL-Link ha accordi con molte grandi case editrici, come Elsevier e Springer. Il portale è pagato dal governo greco, in parte attraverso il denaro dai fondi regionali di sviluppo dell’Unione Europea.”

Il portale non è il solo a lottare per ottenere il denaro da parte del governo greco. “L’IMBB non ha ancora ricevuto un solo euro per il bilancio 2015 e sta operando unicamente grazie alle sue riserve” conclude Tavernarakis. “È difficile fare delle previsioni, non resta che aspettare che la crisi si affievolisca e vedere che succede.” Nel frattempo anche la ricerca scientifica nel paese rimane in stand-by.

@CristinaDaRold

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.
Crediti immagine: Tilemahos Efthimiadis, Flickr

 

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.