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Resistenza alla chemio, un aiuto dai tassani

Combinandoli ad altri farmaci abbasserebbero la resistenza della cellula malata alla distruzione

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RICERCA – Non tutti i pazienti reagiscono allo stesso modo alla chemioterapia, ma a oggi i meccanismi che innescano un’eventuale resistenza ai farmaci non sono ancora del tutto chiari. Un passo in avanti arriva da un gruppo di ricercatori dell’Università di Manchester, che hanno osservato come i tassani, noti composti chemioterapici, in combinazione con altri chemioterapici già in commercio, possano ridurre gli alti livelli della proteina Bcl-xL, che secondo i ricercatori sarebbe responsabile della farmaco-resistenza delle cellule tumorali. I risultati sono stati pubblicati su Cancer Cell.

Utilizzando interruttori biologici, gli scienziati hanno disattivato centinaia di geni differenti uno per uno, per capire come reagissero in risposta alle terapie. A saltare all’occhio è stato un gene chiamato Myc, che normalmente alimenta la crescita delle cellule tumorali: quando veniva somministrata la chemioterapia, Myc agiva come una sorta di killer per le cellule cancerogene, inducendole all’autodistruzione. Senza Myc, le cellule non morivano.

Quello che i ricercatori hanno osservato è che inibendo tramite i tassani l’azione della proteina Bcl-xl, si ripristinerebbe l’azione di Myc, e quindi la morte cellulare delle cellule cancerose.

Al momento lo studio è stato condotto esaminando la crescita delle cellule cancerose solamente in laboratorio, ma secondo i ricercatori si tratta di un risultato che apre importanti possibilità per l’individuazione di biomarcatori e per la combinazione di nuove terapie.

@CristinaDaRold

Leggi anche: Tumore alla mammella, se una proteina prevede l’efficacia della chemioterapia

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Stephen Dickter, Flickr

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.