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Caldo? Un glossario per capirlo

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SPECIALE LUGLIO – Inutile girarci intorno: fa tremendamente caldo. I giorni scorsi sono stati così bollenti da rendere i canali di comunicazione – tutti, nessuno escluso- densi di servizi, informazioni, suggerimenti, allarmismi relativi a questa ondata di calore. Si può davvero parlare di caldo record? Quanto stanno soffrendo (oltre a noi) fiumi e montagne? Capiamo veramente – e sappiamo interpretare nel modo giusto- tutte le informazioni meteorologiche che ascoltiamo quotidianamente? OggiScienza vi propone un glossario tutto dedicato a questi giorni caldissimi, redatto grazie alla consulenza scientifica di Serena Giacomin, meteorologa presso il Centro Epson Meteo. Lettura consigliata da luogo fresco e ombreggiato!

A – AFA. L’afa è una condizione atmosferica caratterizzata da alte temperature e alti tassi di umidità che riguarda la quota più bassa dell’atmosfera, dove noi viviamo, respiriamo e svolgiamo le nostre attività. L’afa viene descritta da un indice scientifico dato dal rapporto tra umidità e temperatura che consente di stimare lo stato fisiologico – in particolare il disagio- che il nostro organismo avverte a tassi di umidità elevati.

B – “BOLLA” AFRICANA. Il nostro Paese è stato avvolto nell’ultimo periodo dalla famigerata “bolla” africana definita, in termini più corretti, come anticiclone nord africano. Questa condizione atmosferica, tipica delle zone del nord Africa, è caratterizzata da alte pressioni e forte stabilità. Durante il persistere dell’anticiclone l’aria tende ad aver moti discendenti (ricordiamo che le nubi, invece, si formano con i moti ascendenti). Cosa significa questo? Da un lato assenza di nubi e dall’altro l’aria che, schiacciata verso il basso, fa aumentare la pressione al suolo e di conseguenza anche la temperatura. Va ricordato, inoltre, che con il passare del tempo l’anticiclone “invecchia”, facendo aumentare sempre di più la pressione al suolo e la sensazione di calore “pesante”.

C – CONDIZIONATORI. Che piacciano o no, sono stati ampiamente utilizzati nei giorni scorsi e, per chi ne era sprovvisto, è partita una vera e propria caccia all’acquisto, tanto che è stato registrato un aumento nelle vendite a tre cifre.

D – DANNI. Ondate di calore così intense e prolungate sono spesso associate, purtroppo, a fenomeni meteorologici violenti in grado di causare ingenti danni. Ne è un triste esempio il tornado che si è recentemente abbattuto nel veneziano. Come si è formata una tromba d’aria di tale intensità? Sostanzialmente a causa della combinazione di tre fattori. L’atmosfera, a seguito di ondate di calore intense e lunghe, si carica di energia e umidità. Quando un fronte di aria fredda si scontra con un bacino così caldo e umido si formano moti atmosferici verticali e forti temporali. Se questi sono associati a cambi di direzione del vento ecco che si formano trombe d’aria devastanti come quella che si è abbattuta sulla Riviera del Brenta.

F – FACEBOOK. Cosa c’è di più insopportabile di una bacheca social piena di lamentele relative al caldo in luglio? Forse i lamenti per il freddo a gennaio.

G – GHIACCIAI. Non siamo i soli ad avere caldo. Anche i ghiacciai alpini stanno soffrendo questa estate torrida. Nonostante sia troppo presto per quantificare il danno – se c’è stato- subito dai nostri ghiacciai a seguito di questa ondata di calore, va ricordato che lo zero termico nelle scorse settimane è salito intorno ai 4500 metri. Ciò significa che pressoché ogni punto delle Alpi si trovava a temperature più alte di zero gradi. Facile prevedere, quindi, le immancabili ripercussioni che, purtroppo, si inseriscono in un trend di degrado allarmante degli ultimi anni. Secondo le stime del Nuovo catasto dei ghiacciai italiani, infatti, negli ultimi 50 anni la superficie glaciale nel nostro territorio si è ridotta del 30%. E’ andata persa, cioè, una superficie di ghiaccio pari al lago di Como.

H – HUMIDEX. L’indice Humidex, o disagio da calore,  misura la temperatura percepita applicando alla temperatura dell’aria un fattore di correzione connesso all’umidità relativa. L’indice Humidex, sviluppato nel 1965 e perfezionato nel 1979 dal servizio meteorologico canadese, descrive il disagio percepito dall’uomo in condizioni ambientali di umidità e calore. L’ARPA Lombardia emette quotidianamente il bollettino dello Humidex dal 1 giugno al 15 settembre.

I- INDICE UV. L’indice universale della radiazione ultravioletta (UV) indica quanta radiazione UV solare raggiunge la superficie terrestre in una determinata area. Il suo valore varia da 1 a 11+ e ogni valore è associato a possibili danni per pelle e occhi e al tempo di esposizione necessario affinché il danno si verifichi. Nei giorni scorsi l’indice UV si aggirava intorno a 8/9, classificato come molto alto.

L – Livello idrometrico dei fiumi. Secondo i dati del Centro Epson Meteo, la prima metà  di luglio ha visto un deficit delle precipitazioni a livello nazionale del 77% rispetto alla media del periodo, che diventa addirittura del 90% nelle regioni di Nordovest, dove si trovano le sorgenti dei grandi fiumi. Come conseguenza, i principali fiumi del Nord Italia stanno registrando livelli e portate critiche al di sotto delle medie storiche. Il livello del fiume Po registrato a Cremona il 23 luglio era di ben 7,33 metri al di sotto dello zero idrometrico (quota riferita al livello del mare), vicino al record di 7,86 metri del 21 luglio.

M-MARE. Temperature bollenti non solo sulla terraferma ma anche sui mari, che hanno registrato temperature superficiali anche di 30° C nel basso Tirreno, valori tipici del Mar dei Caraibi tanto per capirci. Oltre alle terribili conseguenze sulla fauna marina, ci dovremo preparare a un autunno flagellato, probabilmente, da perturbazioni intense. A seguito di ondate di calore così prolungate, infatti, il Mar Mediterraneo tende a immagazzinare calore, e quindi energia. I sistemi perturbati atlantici che durante l’autunno verranno a contatto con il mare potrebbero acquisire questa energia e diventare così più violenti.

N – NOMI. Avete sentito parlare di Caronte, Circe e ogni altro personaggio mitologico associato a fenomeni meteorologici? Beh, ci duole dirvi che secondo i bollettini meteorologici ufficiali questi nomi così suggestivi attribuiti a perturbazioni e ondate di calore non esistono e sono semplicemente un’operazione mediatica poco felice causa, spesso, di procurati allarmi senza nessuna base scientifica

O – OZONO L’ozono troposferico, detto anche ozono “cattivo” è un inquinante secondario particolarmente insidioso durante il periodo estivo. Si forma, infatti, a seguito della reazione tra ossigeno e biossido di azoto in presenza di un forte irraggiamento solare e temperature elevate. Secondo i dati delle ARPA regionali, i livelli di ozono nei giorni scorsi sono saliti al di sopra del livello di allarme, fissato a 240 µg/m3. L’ozono troposferico non va confuso con l’ozono stratosferico, detto “buono”, fondamentale per proteggere la biosfera dai raggi UVB e UVC.

P – PERTURBAZIONI ATLANTICHE Sono sistemi perturbati d’aria relativamente fredda dall’atlantico che hanno solitamente la forza necessaria per scacciare gli anticicloni africani grazie a un abbassamento di pressione. Sostanzialmente, la nostra unica salvezza in casi di ondate di calore come quella che abbiamo appena vissuto.

Q – QUANDO. Quando arriva l’inverno? La domanda che tutti ci siamo posti, almeno una volta, in questo afoso luglio.

R – RECORD. Il luglio appena concluso si candida a essere un mese da record anche se, in realtà, negli ultimi anni, da un punto di vista climatologico, abbiamo assistito a un record dopo l’altro, segno che qualcosa sta cambiando. Per quanto riguarda le temperature, luglio si posiziona al secondo posto assoluto tra i mesi più caldi, con una media climatica di un grado di differenza rispetto all’ agosto 2003, il mese più caldo in assoluto ( 27°C di quest’anno contro i 28°C del 2003). Il 22 luglio, inoltre, sono stati superati due record storici: a Brescia la colonnina di mercurio è salita fino a 38,2°C, mentre a Udine fino a 39°C, infrangendo tutti i record precedenti.

S – SUGGERIMENTI. Come ogni anno, non mancano i preziosi e non per niente banali suggerimenti che ci accompagnano ad ogni edizione del TG: bere  molto, evitare le uscite nelle ore più calde e, udite udite, le donne dovrebbero legare i capelli per sentire meno caldo!

T- TEMPORALI DI CALORE. E’ un tipo di temporale che ha origine dal riscaldamento del suolo a causa del forte soleggiamento estivo. Suoli diversi, come spazi cittadini, campagne, laghi o boschi, assorbono in maniera diversa la radiazione solare, scaldandosi, quindi, in modo diverso. L’aria a contatto con la superficie più calda tende a staccarsi dal suolo e a salire verso l’alto. La bolla calda che si crea, salendo, raggiunge pressioni minori che ne favoriscono  l’espansione. A questo punto entra in gioco la legge fisica secondo cui se un gas si espande subirà un raffreddamento. Di conseguenza, l’umidità contenuta nella “bolla” si condensa in goccioline, dando vita a una piccola nube (cumulo) e a fenomeni piovosi

U – UMIDITA’. L‘umidità è un parametro usato in meteorologia per misurare la quantità di vapore acqueo contenuto all’interno di una massa d’aria. Si definisce umidità assoluta la quantità di vapore acqueo contenuta in metro cubo di aria ad una certa temperatura e pressione. Più usato, invece, è il valore di umidità relativa, che esprime in percentuale il rapporto tra la quantità di vapore acqueo contenuta in una massa d’aria e la quantità massima che la stessa può contenere nelle medesime condizioni di temperatura e pressione.

V – VENTI. In concomitanza di una forte ondata di calore come quella passata non si può sperare in forti venti ma, al massimo, in deboli venti di brezza, che si verificano in un campo di alta pressione e sono innescati da differenze di temperature all’interno del ciclo diurno.

Z- ZANZARE. Particolarmente insidiose nei mesi estivi, diventano una vera e propria piaga nei giorni più caldi. Il costante aumento della temperatura facilita la loro sopravvivenza e presto dovremo fare i conti, purtroppo, con zanzare attive anche nei mesi invernali. Per non parlare delle nuove specie tipiche di Paesi con climi caldi che sono presenti ora anche nel nostro Paere, come la Aedes albopictus, nota come zanzara tigre e la Aedes koreikus, o zanzara coreana, al momento presente nel Veneto anche sopra i 1000 m sul livello del mare.

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Crediti immagine: Nicola, Flickr

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