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Cercare la vita su Alpha Centauri

Un possibile nuovo approccio basato sui biopigmenti

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FUTURO – Secondo quanto scoperto da un gruppo di astrofisici dell’Università di Friburgo, i cosiddetti biopigmenti, cioè i pigmenti fotosintetici biologici, rilascerebbero tracce uniche nella luce che riflettono, e proprio la presenza di queste tracce su un altro pianeta potrebbero essere il segno che lì c’era la vita. Una sorta di firma rilevabile dalla luce riflessa. Lo studio è stato pubblicato su International Journal of Astrobiology.

Gli scienziati sono giunti a questa conclusione grazie all’utilizzo di speciali filtri di polarizzazione nell’osservazione di questi biopigmenti, che altro non sono che sostanze vegetali che assorbono e riflettono particolari lunghezze d’onda della luce visibile, conferendo per esempio a piante, alghe, batteri e pelle umana il colore che noi vediamo. I pigmenti di clorofilla nelle foglie assorbono il blu e il rosso, ma riflettono una piccola parte del verde nello spettro visibile, e quindi appaiono verdi.I carotenoidi invece, assorbono la luce blu e rossa, ma riflettono la luce gialla e sono quindi tipicamente rosso, arancioni, o gialli.

Gli scienziati hanno scoperto che la parte dello spettro di luce visibile riflessa dalle varie piante oscilla in direzioni particolari, cioè si polarizza. Ogni biopigmento lascia dietro di sé un’impronta colorata di luce polarizzata.

Secondo quanto spiegano i ricercatori coinvolti, questa tecnica potrebbe essere utile in futuro per la ricerca di vita in Alpha Centauri, il sistema planetario più vicino al Sole. Gli autori sottolineano che la stella Alpha Centauri B è ottimale per le ricerche con i telescopi attuali, perché è una delle più vicine alla Terra. “Anche se al momento nessun pianeta è ancora stato trovato nella zona abitabile di Alpha Centauri B, questa tecnica si rivela comunque interessante per cercare tracce che possono indicare la presenza della vita in ere passate”, racconta uno degli autori. “Saranno necessari grandi telescopi per esaminare i sistemi planetari più distanti, ma finché gli astronomi non costruiranno tali telescopi – prosegue – l’approccio fotosintetico è secondo noi un ottimo strumento per cercare tracce di vita nel sistema di Alpha Centauri”.

@CristinaDaRold

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Crediti immagine: European Southern Observatory, Flickr

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.