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Open source, alleato dell’insegnamento

Una piccola selezione di software liberi open source per l'insegnamento delle scienze

3000888102_d66a4cd64d_oSPECIALE SETTEMBRE – Spiegare le leggi della fisica, il micromondo di atomi e molecole o la complessità di una funzione matematica a una classe di alunni annoiati non è lavoro facile. Rendere la lezione il più possibile coinvolgente e interessante è una delle sfide principali di un insegnante che, fortunatamente, ha dalla sua una lista lunga, ma veramente lunga, di strumenti digitali facilmente reperibili sul web. Video, animazioni, laboratori virtuali, piattaforme per la condivisione di lezioni e materiali ne sono solo alcuni esempi. La ricchezza digitale a disposizione degli insegnanti si scontra però spesso con la dotazione informatica non proprio “recente” presente nelle scuole e gli scarsi fondi a disposizione per l’acquisto di licenze software. Per trovare una soluzione a questo problema alcune scuole (poche ancora, a dir la verità) si sono dotate di software libero open source. Si tratta di software i quali codici sorgenti sono resi pubblici (non serve quindi acquistare una licenza per poterli usare) e possono essere implementati da altri programmatori e, nel caso del loro utilizzo a scuola, i programmatori potrebbero essere gli studenti stessi. Non entriamo nel dettaglio dei molti vantaggi che l’utilizzo del software libero potrebbe portare nelle scuole italiane, ma chi volesse approfondire può guardare questo video relativo all’esperienza della Provincia Autonoma di Bolzano.

Tornando ai nostri insegnanti alle prese con l’insegnamento di materie scientifiche, spesso mal digerite dagli studenti, quali software liberi open source potrebbero dar loro una mano? Eccone una selezione (ristretta) tra i tanti disponibili.

  • Edubuntu. Nonostante non sia un sistema operativo ideato appositamente per l’insegnamento delle scienze, il progetto fornisce una piattaforma tecnologica completa per la scuola.  La suite di educazione KDE include software educativi per bambini tra i 3 e i 18 anni e migliora le abilità matematiche con software di frazioni, di algebra e di geometria. Include, inoltre, Geogebra, un sistema di geometria dinamica che permette di esercitarsi con lo studio di funzioni, programmi per allenare la capacità logiche, informatiche e matematiche.
  • Moodle. Anche in questo caso, non si tratta di un progetto ideato appositamente per i fini della didattica della scienza ma che ben si può adattare a questo. Si tratta di una community aperta e collaborativa dove ogni insegnante può creare una sorta di “sito” personale, per coinvolgere gli alunni con lezioni dinamiche, file multimediali, wikis, quiz e molto altro.
  • The Concord Consortium. Si tratta di un’organizzazione non-profit che sviluppa tecnologie per l’insegnamento di matematica, biologia, fisica e altre discipline scientifiche. I software liberi messi a disposizione nel loro sito possono essere scaricati da ogni insegnante. Alcuni esempi sono “Geniquest“, un’introduzione alla genetica guidata da un drago come organismo modello, e “The Molecular Workbench“, una simulazione interattiva di numerosissimi processi biologici, come la respirazione cellulare. I software disponibili sono davvero tanti e si possono filtrare per disciplina. Vale la pena perdere un po’ di tempo per darci uno sguardo.
  • The ChemCollective: un progetto promosso dalla National Science Foundation che permette agli studenti di disegnare virtualmente i propri esperimenti in un laboratorio chimico “digitale”. Un modo tutt’altro che noioso per mettere le mani in pasta nella chimica.
  • Stellarium. Un planetario open source direttamente nel computer, per vedere immagini decisamente realistiche della volta stellata in 3D
  • Step. Un simulatore di fenomeni fisici. Si possono posizionare in uno spazio virtuale alcuni oggetti e applicare loro delle forze per vedere come si evolverà la “scena” costruita, e fare lo stesso modificando la natura degli oggetti e le forze coinvolte nell’esperimento.

Insomma, qualunque sia la materia scientifica con la quale si ha a che fare, sono disponibili diverse soluzioni per rendere l’insegnamento stimolante, interattivo e quindi d’impatto. Un elenco più completo e molte altre informazioni sono disponibili, ad esempio, qui.

Al di là delle valenze puramente contenutistiche dei software liberi disponibili per l’insegnamento delle scienze e al valore aggiunto all’ambito della programmazione informatica, l’open source assume altre importanti sfumature didattiche interdisciplinari che varrebbe la pena introdurre nella scuola, come ad esempio il tema della circolazione del sapere e della libera divulgazione del pensiero scientifico.

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Crediti immagine: Phradaka, Flickr

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