ricerca

Makers in concorso con la stampa 3D

Printable Design Contest: una competizione rivolta a tutti i makers in erba che hanno voglia di esprimere la loro creatività

8080034223_f340e0401d_z
ATTUALITÀ – I makers, quegli artigiani digitali che hanno rivoluzionato il mondo del fai da te. Quelli che hanno realizzato la stampante 3D più grande al mondo che realizzerà case a basso costo e quelli che, circa un anno fa, hanno portato Arduino alla biennale di Venezia. Una subcultura che sostiene i processi di innovazione tecnologica a partire dal basso e che si sta espandendo su scala sempre più ampia. Dall’ingegneria, alle apparecchiature elettroniche e robotiche, alle stampanti 3D. Un mondo che attrae sempre più persone all’insegna dell’innovazione e della creatività.

A questi artigiani di ultima generazione si rivolge il Printable design contest. Un concorso rivolto a tutti i makers in erba che hanno voglia di esprimersi. Entro il 30 novembre, infatti, basta presentare da uno a tre modelli tridimensionali e registrarsi sul sito. In palio c’è la makerbot replicator 5th generation, una stampante 3D funzionale all’uso domestico. E non è tutto. Il secondo e il terzo classificato potranno usufruire di un corso di formazione e tutoraggio su tutto quello che riguarda la stampa 3D, dai materiali alle stampanti, alle tecniche.

A lanciare questo concorso è la 3D Factory, una startup con base a Napoli, e più precisamente all’incubatore di Città della Scienza. È un’azienda che si occupa di progettazione e stampa tridimensionale per piccole e grandi imprese, al fine di ridurre i tempi e abbassare i costi di produzione dei settori industriali. Sia attraverso la realizzazione di modelli 3D, sia attraverso la vendita diretta stampanti – domestiche, professionali e industriali.

“La 3D Factory funge da punto d’incontro, un laboratorio per sperimentare diverse forme d’arte e creatività, la cui evoluzione è la stampa 3D”. Così afferma Sante Castaldo, presidente dell’azienda.

Il tutto nel rispetto dell’ambiente. I materiali utilizzati sono infatti riciclabili, economici e di uso comune. Per esempio, “Il PLA, l’acido polilattico, è una plastica di origine vegetale completamente biodegradabile. La stampa 3D è quindi ecosostenibile e apporta numerosi progressi alla manifattura. Fa parte di quella che molti definiscono la terza rivoluzione industriale, o rivoluzione green”.

Il Printable design contest ha quindi lo scopo di “far conoscere ai designers quali sono le possibilità e i limiti dell’attuale tecnologia di stampa tridimensionale. Occorre impostare il lavoro seguendo i principi per i quali un design può essere definito stampabile”.

Leggi anche: Qualcuno stampò le uova del cuculo (in 3D)

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Creative tools, Flickr

Condividi su