IL PARCO DELLE BUFALE

La fusione fredda smentisce la Relatività Generale

Teorie ed esperimenti confermano il "miracolo" compiuto dal boiler di Andrea Rossi: due secoli di ricerca in fisica sono da buttar via

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IL PARCO DELLE BUFALE – Un angolo della Gallia non si arrende ai poteri forti che ostacolano i progressi della Fusione Fredda (FuF). A metà ottobre, all’Airbus di Tolosa, si è tenuto  un seminario franco-russo-svedese ospitato da Jean-François Geneste, a suo dire “vice presidente” o “direttore scientifico” di Airbus o consulente di EADS per le comunicazioni a velocità superluminale e/o nel caso dei tanti brevetti chiesti e mai concessi.

In “Dall’esperimento alla teoria“, il neo-Einstein Geneste prescinde dall’uno e dall’altra per opinare su multi-solitoni pseudosferici in uno spazio iperbolico e su monopoli magnetici che indurranno la FuF non appena si riusciranno a creare. Prima di riconfigurare lo spazio-tempo, evoca Cernobyl e un ricercatore russo di cui, nella prima di “12 References” – in realtà sono 7 – precisa:

Leonid’s Urutskoev work as widely been published. In all this text I refer to personal communications from him (1)

Il “lavoro Urutskoev di Leonid come ampiamente stato pubblicato” è un contributo alla nona International Conference on Cold Fusion. Nel secondo intervento, una sfida ai “fisici ortodossi” che non si accorgono della sua esistenza, Geneste usa un gioco matematico per creare energia e reinventare il concetto di combustione. In Italia, è stato lodato soltanto il Rapporto 305 degli svedesi Rickard Lundin, un tempo dell’Istituto di ricerca spaziale di Kiruna, e Hans Lidgren, un tempo della Rex Int. Holding e non più, forse per via delle difficoltà finanziarie dell’azienda. (2)

Mentre altri convenuti ipotizzavano proprietà dell’idrogeno ancora da scoprire, Rickard Lundin ha illustrato con un modello teorico l’eccesso di calore misurato a Ferrara nel 2013 e a Lugano nel 2014 da Giuseppe Levi et al. nell’e-cat a “osso di cane” inventato dall'”ing.” Rossi. Tale eccesso è causato dalla forza ponderomotrice che, simulata al computer, richiede un acceleratore degno del CERN e produce un’abbondanza di neutroni e raggi gamma sufficiente a sterminare G. Levi et al. prima che scatti l’allarme nucleare.

Gli altri contributi suscitano in Italia un disinteresse forse dovuto a un pregiudizio risalente al De bello gallico, del tutto ingiustificato. Un neo-Einstein d’Oltralpe bis, Frédéric Henry-Couannier dell’Università Aix-Marseille, della collaborazione ATLAS al CERN e autore di una teoria alternativa sull’attentato alle Torri Gemelle, sostiene che è inutile riscrivere tutta la fisica per spiegare il “miracolo” della FuF. Si limita pertanto a riscrivere la teoria quantistica dei campi (QFT) con un argomentum ad ignorantiam diverso da quelli postulati da Geneste, Lundin & Lidgen:

Il nostro punto di partenza era che le energie negative non erano adeguatamente conosciute, ma scartate a priori. Per capirle è stato necessario riabilitare la reversione Unitaria del Tempo nella QFT e una rivoluzione completa della nostra conoscenza della reversione del tempo in un quadro gravitazionale, ma una rivoluzione che non sorprendentemente risultò essere così vincolata. (3)

Sono del tutto ignorati K.P. Budko dell’Istituto di fisica e tecnologia di Mosca, e A.I. Korshunov dell’Istituto per i problemi di meccanica all’Accademia russa delle scienze. Eppure riferiscono di aver replicato i lavori di G. Levi et al. – e la loro replica da parte di A. Parkhomov – usando una calorimetria “ortodossa” invece di strumenti che, in modalità overload (OL), consentono di calcolare la temperatura del tubo in funzione dell’emissività della sua superficie:

Gli esperimenti calorimetrici con due tipi di polveri di nickel e idrogeno non hanno fornito evidenze di eccesso di calore, entro il margine di accuratezza della misura. Non è stato trovato un possibile effetto catalitico di LiAlH4. 

Ha fatto altrettanto l’ingegnere nucleare Jean-Paul Biberian, dal 1989 il più ardente promotore francese della FuF. Conferma anch’egli la fondatezza delle teorie neo-einsteiniane elaborate per spiegare “l’effetto Rossi”:

Dopo oltre 20 esperimenti con nickel e LiAlH4 in diverse configurazioni, entro i +/- 2 Watt di precisione del calorimetro, non è stato misurato alcun eccesso di calore.

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(1) Si riproduce l’originale per fugare il sospetto che “tutti quel testo” sia stato scritto da SciGen.

(2) Si informa l’editore di Oggi Scienza nonché di riviste scientifiche, che Lundin & Lidgren hanno misurato l’attrazione gravitazionale delle onde elettromagnetiche, smentendo la relatività generale e l’esistenza dei cellulari. Purtroppo il paper è tuttora in attesa di pubblicazione.

(3) Traduzione dall’inglisc a cura della redazione.

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Crediti Immagine: Giuseppe Levi/E-cat consegnato alla multinazionale Defkalion nel gennaio 2011

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