ricerca

Lo stile di vita degli studenti universitari italiani

Mangiano poca frutta e verdura, sono troppo sedentari e il 30% delle donne coinvolte nella ricerca non ha mai fatto una visita ginecologica

11311576245_10cc649e1a_z
SALUTE – Tre studentesse universitarie su dieci non si sono mai sottoposte a un controllo ginecologico, sei studenti su dieci (maschi e femmine) non mangiano quotidianamente frutta, tre su dieci non fanno attività fisica di alcun tipo e sempre tre su dieci fumano sigarette abitualmente. Ma tutto bene: otto su dieci si sentono comunque in ottima salute.

Questi sono solo alcuni dei numeri che raccontano lo stile di vita degli studenti italiani, osservato dalla lente d’ingrandimento dell’indagine “Sportello Salute Giovani” condotta dai ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma in collaborazione  con l’Istituto Superiore di Sanità. La ricerca integrale ha monitorato lo stile di vita e i comportamenti di 8516 studenti (67% donne, 33% uomini) iscritti a dieci diverse università italiane tra Nord, Centro e Sud, tutti compresi tra i 18 e i 30 anni. Visto che l’università dovrebbe aiutarci anche a formare i giovani in materia di salute e corretto stile di vita, che si tratti di alimentazione o attività fisica, il lavoro da fare è ancora molto.

Cosa propongono gli esperti? Cambiare l’offerta dei bar e dei distributori automatici nelle università, meno cibo spazzatura e snack vari, da sostituire con frutta, verdura e prodotti salutari venduti a buon prezzo e che invoglino a curare di più la propria alimentazione. Aumentare la disponibilità di strutture in cui si possano praticare attività sportive, incoraggiando gli studenti ad abbandonare lo stile di vita sedentario. Un altro elemento indagato riguarda l’attitudine nei confronti delle (non più così) nuove tecnologie, smartphone in primis: sette studenti su dieci ne utilizzano uno “per essere sempre connessi”, dice la ricerca, sottolineando la necessità di istituire corsi che educhino all’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie. O ancor più alla tutela della propria privacy, alla corretta fruizione delle informazioni che si trovano online, a un utilizzo ragionevole e intelligente dei social network, aggiungiamo noi.

Nel complesso, dicono gli esperti, bisogna incrementare la conoscenza e la consapevolezza dei pericoli per la salute associati a un’alimentazione sregolata, al fumo, al consumo eccessivo di alcol e via dicendo. Ma vediamo il quadro degli studenti più nel dettaglio -con alcuni dei dati più significativi, mentre il rapporto completo con tutte le percentuali è stato pubblicato sugli annali dell’ISS-.

Alimentazione

Gli studenti non seguono le raccomandazioni nazionali per il consumo di frutta e verdura: solo il 44% consuma almeno una porzione di frutta al giorno, solo il 22,5% le due porzioni di verdura consigliate. Le donne (con un 49,1% e 27,7%) se la cavano un po’ meglio degli uomini (33,8% e 12%).

Solo l’8,5% consuma cinque pasti al giorno e più di uno studente su tre non fa colazione ogni mattina, ma non si fa mancare il caffé: almeno l’11% ne consuma quantità eccessive.

Fumo, alcol, droghe

Il 24% degli studenti universitari fuma, il 42,2% beve birra, vino o liquori almeno una volta alla settimana e circa il 40% degli oltre 8.000 intervistati ha fumato almeno uno spinello. Il 2% di loro fa uso di altre droghe (cocaina soprattutto), comportamenti più frequenti tra gli uomini rispetto alle donne. Il 5% dei primi e il 3% delle seconde ha detto di aver guidato sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, mettendo in pericolo anche le altre persone a bordo dell’automobile.

Salute riproduttiva

La salute riproduttiva viene a dir poco sottovalutata, pare, e come fanno notare gli esperti che hanno condotto l’indagine passa inosservata fino al momento in cui si cerca una gravidanza. Come menzionato sopra, il 30,9% delle oltre 5.000 donne coinvolte non ha mai fatto una visita dal ginecologo, ma il 21,8% ha usato almeno una volta la pillola del giorno dopo. Al contempo il 2,5% degli studenti che hanno partecipato all’indagine ha già contratto una patologia sessualmente trasmissibile come la Chlamydia o l’Herpes genitale, mentre il 16,8% non ha ancora avuto il primo rapporto sessuale.

Vaccini

L’argomento è complesso e delicato per i più piccoli e le loro famiglie, dubbiose e spesso poco informate a tal punto da farci guadagnare tristi primati come questo. Eppure anche tra gli studenti universitari la copertura vaccinale non brilla: per rosolia, morbillo e parotite è bassa, spiegano i ricercatori, ma si tratta di patologie che anche se prese in età adulta possono portare a complicazioni gravi. Specialmente per la salute riproduttiva e, nel caso della rosolia, per le conseguenze su quella del nascituro.

Al di là dei numeri, loro come si sentono?

Il benessere percepito sembra essere piuttosto alto: più del 77% degli studenti dice di avere una salute buona o molto buona, mentre il 25,8% dichiara di soffrire quasi ogni giorno di problemi come mal di stomaco, cefalea, stanchezza, nervosismo, vertigini, mal di schiena o problemi ad addormentarsi. I disturbi, sia somatici che psicologici, sono più frequenti nelle studentesse che negli studenti.

Cosa è già stato fatto: presso le sedi di Roma, Milano e Brescia dell’Università Cattolica del Sacro cuore sono stati attivati degli sportelli di counseling a disposizione degli studenti iscritti a qualsiasi delle università presenti sul territorio. Purtroppo sono rimasti aperti solamente dal dicembre 2011 al marco 2013, ma hanno permesso (anche) di identificare i principali problemi che spingevano gli studenti a cercare un aiuto, nonché a indirizzarli, quando necessario, verso percorsi di cura strutturati. Si è trattato principalmente questioni relative alla salute generale o riproduttiva e allergologica, problematiche psichiche (familiari, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi legati all’alimentazione come anoressia e binge eating).

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Smartphone, il nemico della palestra

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Francisco Osorio, Flickr

Condividi su
Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".