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Fisica e Metafisica. La scienza ai tempi di De Chirico e Carrà

Opere pittoriche e strumenti scientifici in mostra a Ferrara, a Palazzo Turchi di Bagno fino al 30 gennaio 2016

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EVENTI – “Fisica e Metafisica. La scienza ai tempi di De Chirico e Carrà” è la mostra scientifica dedicata alla storia della fisica, inaugurata il 14 novembre a Palazzo Turchi Di Bagno, a Ferrara. L’esposizione è stata realizzata in occasione della mostra d’arte, in corso a Ferrara a Palazzo dei Diamanti, sul tema della pittura metafisica dal titolo “De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie”.

«La motivazione di organizzare un’esposizione di questo tipo è di ragione anche storica», spiega il professor Paolo Lenisa del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra all’Università di Ferrara, «De Chirico visse a Ferrara tra il 1915 e il 1918, periodo in cui conobbe Giuseppe Bongiovanni, direttore del Gabinetto di Fisica dell’Università e meteorologo. Grazie a questa sua frequentazione, De Chirico entrò in contatto con il mondo della fisica. Noi ci siamo divertiti a ricercare nei dipinti di de Chirico e Carrà strumenti scientifici o elementi a essi riconducibili e, abbinandoli alle opere dei Maestri, ci siamo riproposti di raccontare il progresso della fisica in quel periodo».

Locandina UfficialeI curatori hanno potuto attingere alla Collezione Instrumentaria delle Scienze Fisiche dell’Università, nella quale sono tutt’oggi conservati gli strumenti utilizzati da Bongiovanni e che sono stati accostati ad alcuni degli elementi presenti nei lavori di De Chirico; come nel caso del Rocchetto di Ruhmkorff, un tipo di trasformatore utilizzato per produrre impulsi ad alta tensione, presente in uno dei dipinti.

La mostra è strutturata per blocchi tematici, dall’astronomia al magnetismo, e in ognuna di queste macro aree sono stati raccolti e ordinati gli strumenti scientifici, corredati da una breve descrizione e da un inquadramento storico. Lungo questo percorso, tra telescopi, compassi, barometri e termometri, il visitatore compie un viaggio attraverso la storia della fisica, in equilibrio tra arte e scienza, come nel caso del celebre dipinto “Il sogno di Tobia”. Se numerosi storici dell’arte hanno fornito la propria interpretazione sulla scritta incisa sulla superficie della colonnina di mercurio, i fisici si sono soffermati sull’oggetto in sé.

«Pensiamo sempre che il mondo dell’arte e quello della scienza siano distanti, che scienziato e artista nulla abbiano a che fare tra loro. In realtà entrambe le figure nutrono uno spiccato desiderio di conoscenza verso ciò che ci circonda. C’è una tensione comune verso la ricerca, a tutti gli effetti».

Si tratta di riflessioni alla base del tema proposto per il concorso, indetto dagli stessi organizzatori e rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, intitolato “La ricerca nella scienza e nell’arte”, con il quale viene data la possibilità di indagare e approfondire ulteriormente questa vicinanza tra il mondo dell’arte e quello della scienza. Un affascinante dialogo che, anche grazie a questa esposizione, prosegue.

L’evento è stato realizzato grazie all’Università di Ferrara, all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, all’ASCOM e al Gruppo HERA, nonché con l’apporto di giovani assegnisti e dottorandi dell’Università; e con il patrocinio del Comune di Ferrara, di “Scienza Per Tutti (INFN), dell’Associazione per l’Insegnamento della Fisica, del Gruppo Storia della Fisica e della Società Italiana di Fisica.

@livagianluca

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Crediti immagine: Ufficio Comunicazione ed Eventi

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Gianluca Liva
Giornalista scientifico freelance.