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Medicina e robotica: le sfide e le possibilità

Le applicazioni della robotica e dell'automazione in ambito medico sono varie, e potrebbero ancora aumentare con gli sviluppi dell'intelligenza artificiale.

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TECNOLOGIA – Chiunque si sia sottoposto ad un intervento chirurgico, fosse anche banale e di routine, ha probabilmente sperimentato un sentimento di preoccupazione riguardo all’effettiva capacità e competenza dell’équipe medica responsabile. Saranno precisi? Saranno concentrati? Si saranno riposati per bene? O qualcuno al contrario arriverà nervoso e disattento perché ha litigato con figli o con il partner? Queste alcune delle domande che non solamente i pazienti più apprensivi potrebbero porsi prima della data cruciale.
E, anche ammesso di avere completa fiducia nella professionalità dei medici, si può nutrire una legittima preoccupazione legata al processo sanitario nella sua complessità, inteso come insieme delle procedure da seguire per garantire l’efficacia e la tracciabilità di ogni azione.

La tracciabilità e la reperibilità delle informazioni rivestono in questo caso un’importanza fondamentale: sapere chi si ha di fronte quando si opera, la sua storia clinica, il suo stato attuale e, non da ultimo, il tipo di intervento da effettuare nei minimi dettagli.
Per capirne l’importanza e la criticità, basta pensare agli sventurati pazienti che scoprono di essere stati sottoposti a un intervento errato a causa di incompletezza di informazioni o di uno scambio di cartelle cliniche. E poco importa, spesso, che alla fine il medico responsabile dell’errore sia effettivamente sanzionato o condannato: il danno ormai è fatto, e talvolta è irreparabile.
Come ovviare alle possibili incidenze negative dell’errore umano sia nell’esecuzione degli interventi, sia nella gestione dell’intero processo in termini di sicurezza e tracciabilità?

A giudicare da recenti notizie, c’è già un intero mondo che si sta muovendo per rispondere a queste domande.
Parliamo della robotica e dell’automazione applicate al settore medico-chirurgico, un mercato che ha registrato negli ultimi anni tassi di crescita molto elevati, e che attualmente si stima abbia un valore complessivo di varie decine di miliardi di euro (per dare un termine di paragone, siamo su cifre confrontabili con l’ammontare della manovra finanziaria di un paese come l’Italia o la Francia).

Si parla principalmente di due tipologie di applicazioni. La prima riguarda l’utilizzo di sofisticati sistemi robotici, a uno o più “arti”, in grado di eseguire con precisione le azioni comandate da un medico, che può azionare il sistema in locale o anche da remoto.
In questo settore, alcuni esempi notevoli sono i robot utilizzati per svariati interventi chirurgici dai medici dell’Ospedale San Raffaele di Milano. L’impiego di sistemi robotici presso questa struttura ha un sapore pionieristico, visto che già dal 2001 è stato adottato un automa-chirurgo di prima generazione, il sistema Da Vinci, progettato dalla società Intuitive Surgical.

Com’è fatto esattamente un sistema di questo tipo e per quali interventi viene utilizzato?
È composto in genere da un certo numero di bracci robotici: quattro, nelle applicazioni più tipiche. Tre di questi bracci normalmente sono utilizzati per muovere bisturi o altri strumenti medici, mentre il quarto manovra una telecamera munita di un sistema di lenti, per fornire al chirurgo una panoramica tridimensionale completa della procedura da eseguire. In questo modo il chirurgo, seduto comodamente ad una console, azionando comandi di vario genere (pedali o controlli manuali) è in grado di operare servendosi dei bracci robotici. Le tipologie di intervento più frequenti? Rimozioni di tumori, re-impianti di uretra, rimozione di prostata e molti altri.

Un altro ambito di notevole interesse dell’applicazione dell’automazione in medicina è quello della tracciabilità in ambito clinico. Come faccio a essere sicuro che il laboratorio di una struttura sanitaria abbia effettuato le analisi proprio sul flacone contenente il campione di sangue o di urina che mi è stato prelevato? Che garanzia c’è che non si verifichino scambi di provetta o errori, che possono portare a conseguenze drammatiche, come la somministrazione di terapie non indicate e destinate in realtà a un altro paziente?

Si tratta di un altro settore in cui l’automazione è già penetrata da tempo, con lo sviluppo di interi laboratori completamente automatizzati per soddisfare le esigenze delle più complesse strutture sanitarie, dal prelievo fino alla elaborazione del report clinico, per bacini di utenza di notevoli dimensioni.

Le applicazioni di automazione e robotica in ambito medico sono varie, ma saranno sempre accolte con fiducia da pazienti e operatori? Con gli ulteriori sviluppi dell’intelligenza artificiale un giorno potremmo infatti arrivare a una maggiore autonomia da parte dei robot nell’applicazione diretta delle procedure. In altre parole, il chirurgo robot potrebbe non aver più bisogno della mano umana.

Leggi anche: Ritorna The Knick, serie tv sulla medicina di inizio Novecento

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Crediti immagine: SRI International, Wikimedia Commons

 

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Gianpiero Negri
Laureato in Ingegneria Elettronica, un master CNR in meccatronica e robotica e uno in sicurezza funzionale di macchine industriali. Si occupa di ricerca, sviluppo e innovazione di funzioni meccatroniche di sicurezza presso una grande multinazionale del settore automotive. Membro di comitati scientifici (SPS Italia) e di commissioni tecniche ISO, è esperto scientifico del MIUR e della European Commission e revisore di riviste scientifiche internazionali (IEEE Computer society). Sta seguendo attualmente un corso dottorato in matematica e fisica applicata. Appassionato di scienza, tecnologia, in particolare meccatronica, robotica, intelligenza artificiale e matematica applicata, letteratura, cinema e divulgazione scientifica, scrive per Oggiscienza dal 2015.