ricercaSALUTE

Malnutrizione: non si cura solo con il cibo

I danni all'intestino causati dalle infezioni sono uno degli elementi cruciali. Nei bambini che ne soffrono, le vaccinazioni orali finiscono per essere inefficaci

8390725730_e9ba34a115_z
SALUTE – Le terapie per trattare la malnutrizione devono includere misure per prevenire (o curare) i danni all’intestino dei bambini, oppure non riusciranno a funzionare. In caso contrario, anche l’efficacia dei vaccini viene meno: è la scoperta di un gruppo di ricerca della University of Virginia School of Medicine, della University of Vermont e dell’International Centre for Diarrhoeal Disease Research, che per quattro anni ha visitato i neonati (e i loro genitori) provenienti da uno slum di Daka in Bangladesh. La pubblicazione su EBio Medicine.

Due volte a settimana i bambini sono stati visitati a casa, ricevendo cure mediche gratuite, indicazioni per una corretta nutrizione e monitoraggio per assicurarsi che la crescita fosse regolare (controlli per il rachitismo e sulle misure dei piccoli). Nonostante questo, a fronte di vaccinazioni in regola e un controllo medico molto più stretto rispetto a quello che normalmente riceve un bambino degli slum, il 9,5% di malnutrizione riscontrata nei bambini appena coinvolti nella ricerca è salito, raggiunto un anno d’età, al 27,6%.

Il primo sospetto dei ricercatori è stato che i bambini non riuscissero a digerire correttamente il cibo, soprattutto per via delle continue infezioni che colpiscono il loro intestino. Così hanno deciso di soffermarsi su quest’aspetto e testarne i danni subiti, facendo gli stessi test che negli Stati Uniti vengono condotti sui bambini che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali. Per quasi ogni bambino i risultati erano del tutto fuori norma, indicando un intestino danneggiato.

I bambini che vivono nella povertà non soffrono solo di problemi legati alla nutrizione, aggiunge Rashidul Haque, che ha guidato lo studio in Bangladesh. L’altra grande questione che si apre riguarda i vaccini: uno degli ostacoli più grandi nella lotta alla polio (che oggi è endemica in soli tre Paesi ma non sconfitta) è stata proprio la quasi inefficacia del vaccino da assumere per via orale nei Paesi in via di sviluppo. Ci sono stati casi in cui si è dovuto somministrare 10 dosi prima di ottenere una risposta. Perché?

I bambini che hanno più bisogno di questi vaccini (che immunizzano a livello intestinale) sono anche quelli nei quali l’efficacia è limitata o nulla. Lo ha confermato un test condotto su quelli, nello studio, che avevano l’intestino più danneggiato. Come implementare le strategie mediche rimane una questione aperta, e complessa: uno degli approcci potrebbe essere puntare sulla prevenzione, si legge nello studio, migliorando l’accesso ai servizi sanitari, personalizzare le vaccinazioni o aumentare la disponibilità dei trattamenti per le infezioni più pericolose. “Una delle cose sulle quali stiamo lavorando proprio ora è capire se ci sono infezioni più problematiche di altre ai danni dell’intestino, con l’obiettivo di scoprire in che modo vengono trasmesse per poter agire sul fronte della prevenzione”, spiega Caitlin Nayor, che ha partecipato alla ricerca come parte del suo lavoro di PhD.

Un’altra via possibile è aumentare l’attenzione per la dieta delle madri e verso le cure pre-natali. Più a lungo un bambino soffre di infiammazioni, peggiore è la situazione di malnutrizione: questo suggerisce che la risposta del sistema immunitario possa essere al centro del problema, perciò un potenziale target per i trattamenti preventivi.

La malnutrizione è estremamente difficile sia da prevenire che da trattare, hanno sottolineato i medici coinvolti, in un comunicato stampa che lancia un messaggio allarmante: se ogni tipo di strategia legata all’alimentazione fosse applicata a ogni bambino del mondo, la malnutrizione a livello globale diminuirebbe solamente di un terzo. “Il fatto che i bambini siano diventati malnutriti nonostante i nostri migliori sforzi mi ha dimostrato quanto questo sia un problema molto difficile da risolvere”, ha commentato Nayor. Entro il primo compleanno, un bambino su quattro tra quelli inclusi nell’indagine era malnutrito.

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Quando riusciremo a eradicare la polio?

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: SAM nasim, Flickr

Condividi su
Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".