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Il 2016 è l’International Year of Global Understanding

Un'insieme di iniziative in tutto il mondo per mettere a punto strategie locali con una prospettiva globale. Aperta la call per creare un evento vicino a casa tua!

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SPECIALE GENNAIO – L’International Council for Science (ICSU) ha annunciato in questi giorni che il 2016 sarà The International Year of Global Understanding (IYGU), che potremmo tradurre come l’anno internazionale della comprensione globale. Un anno per concentrarsi su un approccio globale ai problemi che affliggono il pianeta, uno per tutti il cambiamento climatico. Un globale che non si contrappone al locale, ma che ne allarga la prospettiva.

Sono ben pochi gli attori sul pianeta che giocano la partita davvero su scala mondiale. La maggior parte di noi può agire e provare a fare la differenza solo su scala locale. L’idea che ICSU cerca di promuovere con questo anno dedicato al Global Understanding è molto semplice: cerchiamo di non guardare solo nel nostro giardino, ma di considerare come il nostro operato si inserisce nelle dinamiche mondiali. Non si tratta dunque di una questione politica o socioeconomica, ma umana. “Global understanding is an essential human condition of the 21st Century” si legge nella home page del sito web dedicato all’iniziativa, ovvero “la comprensione globale è una condizione umana essenziale del ventunesimo secolo”.

Slogan a parte, l’attenzione sarà focalizzata sullo sviluppo di strategie, eventi, campagne, per la messa a punto di progetti locali attraverso l’intersezione di tre settori: ricerca, istruzione e informazione. Secondo quanto si apprende sul sito web dell’iniziativa, sensibilizzare l’ambito della ricerca dovrebbe portare gli scienziati a riflettere sugli impatti globali delle attività locali quotidiane legate a cultura, società, economia, ambiente. Per quanto riguarda il settore dell’informazione, IYGU coopererà con gli enti locali interessati e con le altre organizzazioni internazionali per la promozione e la condivisione delle conoscenze per sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso libri, riviste, videogiochi, programmi televisivi.

Concretamente, la logica di questa iniziativa è anzitutto bottom-up, il che significa che saranno le iniziative dei cittadini e degli enti locali a fare la differenza organizzando un evento sotto l’egida di di IYGU. Gli ambiti di interesse sono molti: si passa dal settore alimentare (parola chiave: surviving) a quello residenziale e lavorativo (parola chiave: urbanizing), alle infrastrutture (belonging), alla comunicazione (interacting), alla gestione dei rifiuti (preserving), fino allo sport e all’intrattenimento (recovering).

Chiunque fosse interessato a sottoporre una propria idea può compilare il modulo relativo all’ambito di interesse presente sul sito dell’iniziativa. Particolarmente incoraggiate saranno le iniziative legate al settore della formazione. Nel sito è presente infatti una sezione dedicata a tutti gli insegnanti che desiderassero partecipare o organizzare un’iniziativa con i propri ragazzi e che raccoglierà nei prossimi mesi materiali informativi.

Le iniziative di IYGU coopereranno inoltre con le iniziative già avviate dalle varie agenzie delle Nazioni Unite. IYGU mira a sostenere per esempio l’attuazione della Dichiarazione di Rio+ 20 e si inserisce all’interno degli obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, i Sustainable Developments Goals. Inoltre, IYGU integrerà i risultati del Decennio ONU dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (Education for Sustainable Development, ESD) 2005-2014 con un focus sulle modalità attraverso cui tradurre i risultati ottenuti in pratiche quotidiane.

Potete trovare maggiori informazioni sull’iniziativa su questo link.

@CristinaDaRold

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.