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Come una proteina aiuta i primati a combattere l’HIV

TRIM5alpha intercetta il virus dell’HIV e ne interrompe la replicazione, impedendo che vada a infettare altre cellule

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SCOPERTE – Una parte della proteina TRIM5alpha, comune a tutti i primati e agli esseri umani, può aiutare nella lotta contro l’HIV. Agisce contro il virus e allo stesso tempo attiva il sistema immunitario, il che la rende un potenziale punto di partenza per future terapie antivirali.

La scoperta è stata da poco pubblicata in open-access sulla rivista Heliyon, da un gruppo di ricercatori internazionale che ha studiato l’attività della proteina su un gruppo di macachi Rhesus (la specie Macaca mulatta). Ma questo meccanismo d’azione sui virus era oggetto di studi da alcuni anni e gli scienziati avevano iniziato a identificare le sue componenti che sono responsabili della risposta contro l’HIV. A fronte degli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, continuare a fare ricerca è più urgente che mai.

TRIM5alpha intercetta il virus dell’HIV e ne interrompe la replicazione, impedendo che vada a infettare altre cellule. L’ipotesi dei ricercatori è che allo stesso tempo si attacchi a una seconda proteina, chiamata SUMO, attivando il sistema immunitario della persona (o del primate) infettato. La chiave della nuova scoperta è che due delle strutture che potrebbero attaccarsi alle proteine SUMO non lo fanno, perché sono “nascoste” all’interno di TRIM5alpha. La nuova area identificata dai ricercatori è proprio questa ed è stata chiamata SIM4 (SUMO interacting motiv 4).

Quando la parte SIM4 è mutata, la proteina TRIM5alpha non è più in grado di combattere l’HIV e di attivare il sistema immunitario. “Le nostre cellule possono dare il via a una risposta alle infezioni virali sorprendentemente complessa”, commenta in un comunicato Lionel Berthoux, corresponding author per lo studio e professore alla Université du Québec. La potenzialità nello sfruttarli sta proprio nell’idea di modificare la loro attività facendo sì che mirino al virus HIV. O a qualsiasi altro virus ci interessi debellare.

Berthoux definisce l’attività di TRIM5alpha una straordinaria azione antivirale naturale, sottolineando che la nuova scoperta aiuterà a mappare in che modo il nostro sistema immunitario si attiva per combattere i retrovirus come l’HIV, quelli che retro-trascrivono il proprio genoma da RNA a DNA per potersi integrare nel genoma della cellula ospite, la cellula dell’organismo che stanno infettando.

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Tra 16 e 11 milioni di anni fa, la prima infezione di HIV sui primati

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: NIAID, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".