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Il gatto leopardo addomesticato in Cina

I gatti domestici moderni discendono dal gatto selvatico africano: sono stati addomesticati in Cina o vi sono arrivati circa 5.000 anni fa? Un nuovo studio ha la risposta

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SCOPERTE – Un’intesa tra essere umano e gatto, iniziata perché i piccoli felini tornavano utili cacciando i topi e cambiata, nel tempo, fino a farli diventare tra i più amati animali che vivono al nostro fianco. Ma quando è cominciata la domesticazione? Molti dei ritrovamenti puntano il dito verso una data collocata intorno a 5.500 anni fa, in Cina, grazie a fossili le cui dimensioni (ben più piccole rispetto ai gatti selvatici) fanno pensare al gatto domestico come lo conosciamo oggi.

Rimaneva da capire se la domesticazione fosse effettivamente avvenuta in Cina o se, più di 5.000 anni fa, i gatti vi fossero stati portati da altri territori. Potremmo finalmente avere la risposta grazie a una pubblicazione su PLoS ONE: un team internazionale guidato dagli scienziati del French Natural History Museum (MNHN) ha identificato a quale specie appartengono i resti di cinque piccoli felini trovati in Cina, nelle province dello Shaanxi e di Henan.

Sfruttando la morfometria geometrica, un approccio che analizza le differenze tra forme biologiche valutandone la forma complessiva delle strutture, i ricercatori sono riusciti a scoprire dei dettagli che con altre tecniche sarebbero passati inosservati. Così hanno scoperto che tutte le ossa appartengono a gatti leopardo (la specie Prionailurus bengalensis, in foto e nell’illustrazione), piccoli felini che ancora oggi sono diffusi in tutto il Sud-Est asiatico, chiamati così per via del loro manto maculato. Ma il gatto leopardo è decisamente distante dal gatto selvatico africano (Felis silvestris lybica), dal quale discendono i gatti domestici moderni.

Un gatto leopardo, sottospecie Prionailurus bengalensis javanensis. Lloyd's Natural History: "A hand-book to the Carnivora. Part 1, Cats, civets, and mongoose" by Richard Lydekker
Un gatto leopardo, sottospecie Prionailurus bengalensis javanensis. Lloyd’s Natural History: “A hand-book to the Carnivora. Part 1, Cats, civets, and mongoose” di Richard Lydekker

Questo significa che i gatti domestici cinesi discendono dal gatto leopardo? No: il gatto selvatico africano l’ha soppiantato, anche in Cina, alla fine del Neolitico. Una possibilità è che vi sia arrivato con l’apertura della Via della Seta, il reticolo di itinerari terrestri e fluviali che ha consolidato gli scambi (commerciali e culturali) tra l’impero romano e quello cinese. Ma per ora si tratta di un’ipotesi ed è il prossimo tassello da svelare per comprendere la domesticazione dei gatti.

È probabile che, come è accaduto per il gatto selvatico africano, il gatto leopardo si sia avvicinato agli insediamenti umani per nutrirsi dei topi, che a loro volta arrivavano a frotte per approfittare delle scorte di cereali. Così anche in Cina la domesticazione dei gatti si è affiancata, gradualmente, alla pratica dell’agricoltura. Si è svolto un processo confrontabile con quello che storici e scienziati hanno individuato in Egitto e nel vicino Oriente: in Cina è stato il gatto leopardo ad avvicinarsi e a iniziare a creare un rapporto con gli esseri umani.

@Eleonoraseeing

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Crediti immagine: Kuribo, Wikimedia Commons

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".