IL PARCO DELLE BUFALE

Di lucciole, capri e bufale

Proseguono le traversie giudiziarie in Italia e accademiche in Svezia del chirurgo Paolo Macchiarini. In Svezia si è dimesso chi lo aveva chiamato a dirigere un laboratorio

Nuove indagini sul lavoro del chirurgo Paolo Macchiarini e dimissioni di chi lo aveva chiamato in Svezia. Crediti immagine: Karolinska Univ. Hospital via Scanpix/Corbis/Reuters

IL PARCO DELLE BUFALE – La custode aveva letto le due indagini e altro materiale sui trapianti di trachea eseguiti da Paolo Macchiarini, ripetutamente indagato, e sospettato che facesse da capro espiatorio in risse altrui sia all’Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze che all’Istituto Karolinska di Stoccolma.

A gennaio l’articolo di Vanity Fair sulla produttrice televisiva sedotta e abbandonata dal chirurgo “super-star” l’aveva costretta a ripensarci. La settimana scorsa, Retraction Watch ha pubblicato la cronologia della saga e i link ai nuovi documenti del Karolinska.

In breve, nel frattempo si è appreso che

  • la Cassazione ha annullato il proscioglimento, deciso dal Tribunale di Firenze, per il reato di truffa di cui era stato accusato nel 2012;
  • il “super-chirurgo” ha descritto alcune sue credenziali così da far prendere lucciole per lanterne;
  • l’Istituto Karolinska sta chiedendo a personalità esterne di svolgere una terza indagine sul suo lavoro, a seguito di rivelazioni contenute in un documentario della televisione svedese,
  • un’indagine è stata chiesta anche dalla Real Accademia svedese delle Scienze;
  • si è dimesso il genetista Urban Lendhal, segretario generale del comitato Nobel per la Fisiologia o la Medicina, perché potrebbe essere “coinvolto” nella terza indagine;
  • si è dimesso Anders Hamsen, il prorettore del Karolinska, dicendo di aver commesso un errore di giudizio nel dedurre dalla seconda indagine che Macchiarini non aveva violato il codice di integrità della ricerca.

La deduzione del prof. Hamsen era condivisa da Richard Horton su The Lancet e, nel suo piccolo, dalla custode. Adesso sospetta pure lei che le regole violate e i conflitti d’interesse siano più numerosi di quanto pensasse e che non sia terminato l’effetto domino provocato dalle bufale extra-professionali di Macchiarini.

Ringrazia i suoi “revisori” per averla fermata mentre, con doppia bufala prematura, stava per proclamarlo vergine e martire.

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