ATTUALITÀ

Le auto a guida autonoma, tra sicurezza e nuove normative

Il progresso tecnologico ha reso possibile la realizzazione di veicoli a guida autonomo, creando nuove e complesse problematiche di sicurezza

 
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La diffusione dei veicoli a guida autonoma comporterà la necessità di rivedere le norme legate alla sicurezza stradale. Crediti immagini: Michael Shick, Wikimedia Commons
ATTUALITÀ – Negli ultimi tempi Google sta puntando in maniera sempre più importante sul futuro mercato delle automobili a guida autonoma. Gli investimenti che il colosso di Montain View sta pianificando in questo campo sono davvero rilevanti, e la mossa non sembra azzardata. Infatti se da una parte il salto tecnologico necessario per raggiungere l’obiettivo della vettura che si guida da sola è notevole, dall’altra lo è anche il vantaggio competitivo di chi, per primo, approderà sul mercato con un prodotto così rivoluzionario.
Naturalmente occorre tener conto dei potenziali rischi a cui si espongono i passeggeri del veicolo o di altri veicoli circostanti, nonchè pedoni e ciclisti, in caso di malfunzionamento del complesso sistema elettronico che gestisce la funzionalità di guida. In effetti, è di questi giorni la notizia che una Google Car, il veicolo a guida autonoma di Google, ha tamponato un autobus. E che la società ha (quasi) immediatamente ammesso la propria responsabilità. E se ci fossero state vittime, quale sarebbe stata la reazione dell’azienda americana? E quanto pronte sono le istituzioni governative ad affrontare situazioni di questo tipo?

Se qualche stato americano, come il Nevada, si sta già attrezzando  per rilasciare una vera e propria patente di guida alla Google Car, più voci nell’ambito scientifico e tecnologico hanno avvertito  già da tempo che occorrerà rinforzare e riadeguare le normative per tenere conto del prossimo avvento di un numero potenzialmente enorme di “conducenti robotici”.

A che punto sono le leggi in materia? Per districarsi nella giungla di codici e di cavilli, è utile riferirsi alla raccolta elaborata dall’Università di Stanford. Vediamo alcune delle informazioni più importanti:
  • Già nel 30 maggio del 2013, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) statunitense ha rilasciato una normativa preliminare relativa ai veicoli a guida autonoma.
  • Nel gennaio 2016, il Segretario del Dipartimento dei Trasporti USA Anthony Foxx ha annunciato la disponibilità di un budget dedicato a tale tematica, e un aggiornamento della normativa del 2013 della NHTSA.
  • Nel febbraio del 2016, NHTSA ha risposto a una richiesta avanzata da Google di interpretazione e adeguamento degli standard federali per la sicurezza dei veicoli a motore, per consentire la loro estensione ai veicoli autonomi sviluppati e testati dalla stessa Google.

Da questa breve cronistoria risulta evidente che negli Stati Uniti sia le istituzioni che i soggetti privati stanno già provando a convergere su una regolamentazione che consenta, una volta raggiunta la maturità tecnologica, di immettere sul mercato veicoli innovativi ma, allo stesso tempo, sicuri. Perchè tanto interesse? Per quale motivo Google sta cercando di fare di tutto per rivoluzionare il mercato dell’auto, sottraendo di fatto al conducente umano l’incombenza, e la responsabilità, della guida?

Secondo John Baruch, ricercatore dell’Artificial Intelligence Research Group all’Università di Bradford, il vero scopo di Google è fare che in modo che le persone abbiano più tempo. In parole povere, Google non si accontenta di venderci un’auto: vuole venderci anche la possibilità di avere le mani e la testa libere di navigare sui siti ed acquistare a più non posso mentre siamo in auto. Cosa impossibile se, per ore e ore, siamo costretti ad inveire nel traffico o percorrere chilometri di autostrada per tornare a casa o andare a fare la spesa all’ipermercato.

D’altronde i numeri del futuristico mercato si preannunciano stratosferici, al punto che anche i principali colossi automobilistici tradizionali si sono prefissati obiettivi ambiziosi: Toyota, per esempio, conta di realizzare il primo veicolo di nuova generazione entro il 2020. Qualunque siano le motivazioni dietro a questo interesse verso le auto autonome, in ogni caso la sicurezza dei veicoli resta una tematica di fondamentale importanza. E le norme dei vari Paesi dovranno essere sempre più in grado di catturare anche gli aspetti più critici, allo scopo di garantirla in tutti i possibili scenari di utilizzo.

Leggi anche: Convertire l’automobile a combustione in auto elettrica: il decreto c’è

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Gianpiero Negri
Laureato in Ingegneria Elettronica, un master CNR in meccatronica e robotica e uno in sicurezza funzionale di macchine industriali. Si occupa di ricerca, sviluppo e innovazione di funzioni meccatroniche di sicurezza presso una grande multinazionale del settore automotive. Membro di comitati scientifici (SPS Italia) e di commissioni tecniche ISO, è esperto scientifico del MIUR e della European Commission e revisore di riviste scientifiche internazionali (IEEE Computer society). Sta seguendo attualmente un corso dottorato in matematica e fisica applicata. Appassionato di scienza, tecnologia, in particolare meccatronica, robotica, intelligenza artificiale e matematica applicata, letteratura, cinema e divulgazione scientifica, scrive per Oggiscienza dal 2015.