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Metti a dieta il gatto e lui non ti odierà

Anzi, potresti paradossalmente ritrovarti un micio anche più affettuoso. Parola dei ricercatori della Cornell University.

Secondo uno studio della Cornell University i gatti a dieta non solo dimagriscono, ma mantengono e intensificano i comportamenti teneri nei confronti dei proprietari. Crediti immagine: allen watkin, Flickr

RICERCA – Paura comune a tutti noi proprietari di gatti obesi è che se li mettiamo a dieta loro si vendicheranno. Saranno più scontenti, tristi, ci odieranno e magari ci lasceranno ricordini sul letto o sul divano. Appena iniziamo una dieta felina ci sembra già che ci guardino con un’occhiata a metà tra il “non mi vuoi più bene” e il “te la farò pagare”. Ma si tratta di una paura infondata, lo hanno chiarito nella loro ricerca gli scienziati della Cornell University di New York.

Lo studio, pubblicato sul Journal of Veterinary Behavior, ha preso in esame 58 gatti obesi, che sono stati divisi in tre gruppi e nutriti con diete differenti: un gruppo con un regime alimentare ricco di fibre, uno con una dieta light, e infine uno è stato nutrito normalmente, in modo da poter essere considerato il gruppo di controllo. In otto settimane sono stati valutati i cambiamenti di peso e di atteggiamento dei gatti. E – sorpresa – i micioni a dieta non solo sono ovviamente dimagriti, ma hanno mantenuto o intensificato i comportamenti teneri nei confronti dei proprietari. Miagolii gioiosi, strusciamenti, fusa, atteggiamento di seguire il padrone per la casa sono aumentanti notevolmente. Paradossalmente, non iniziavano a elemosinare cibo prima del solito e, dopo aver mangiato, la maggior parte di loro aumentava anche il comportamento affettuoso di saltare in grembo al proprietario per le coccole.

Insomma, anche se gli autori ancora non sanno darsi una spiegazione univoca, meno cibo per gli obesi pare significhi anche più affetto. Ma dato che la maggior parte degli aumenti di effusioni iniziavano a farsi notare dopo circa quattro settimane dall’inizio della dieta, viene da pensare che i micioni si sentissero più in salute. Non sarà che il gatto più sano diventa anche soddisfatto, equilibrato e di conseguenza più aperto alle coccole?

Il gatto obeso e il suo padrone

Si stima che circa il 40% dei gatti domestici sia obeso. Un numero davvero alto. Una ricerca ormai datata dieci anni aveva trovato una relazione tra l’obesità del gatto domestico e il rapporto con il padrone. Il 30% dei padroni di gatti obesi, contro meno del 12% di quelli con gatti normopeso, affermavano di non sentirsi felici quando hanno deciso di acquistare o adottare un gatto e che l’idea di avere l’animale era venuta proprio con l’intenzione di consolarsi. I risultati di quello studio suggerivano che esiste una relazione più (troppo?) stretta tra gatti sovrappeso e i loro padroni e anche che sono proprio quelli che venivano trattati come piccoli umani, cosa che potrebbe essere strettamente collegata con il loro sovrappeso.

Inoltre è stato osservato un ruolo consolatorio: i gatti obesi erano anche quelli che erano stati desiderati come sostituti di una compagnia umana. Come per le relazioni tra esseri umani, molto spesso l’obesità (in questo caso dei gatti) è il risultato di legami poco sani. Alcune volte di ignoranza. Ecco perché è necessario rivolgersi al veterinario per capire se il vostro gatto ha qualche etto di troppo oppure è obeso. Il peso forma di un gatto dipende da molti fattori, tra i quali la razza e la conformazione fisica, la struttura ossea, l’età o il sesso. Quindi è il caso di chiedere a un esperto quanti chili dovrebbe avere il vostro gatto nelle diverse fasi della vita, dato che gli standard ammettono una variabilità che va fino al 30%.

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.