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I radiotelescopi per rilevare le onde gravitazionali

In futuro sarà possibile rilevare le onde a basse frequenze a partire dalle pulsar, le stelle di neutroni ad alta densità

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I dati raccolti dal telescopio Green Bank, in West Virginia, sono stati utilizzati da uno studio del NANOGrav sulle onde gravitazionali. Crediti immagine: Geremia, Wikimedia Commons, Public Domain

RICERCA – La recente rivelazione delle onde gravitazionali durante la fusione di due buchi neri, ognuno con massa circa 30 volte quella del nostro Sole, è avvenuta grazie a uno strumento potentissimo come l’interferometro LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che da oltre dieci anni ha il compito di osservare le onde gravitazionali previste dalla teoria della relatività.

Un nuovo studio della North American Nanohertz Observatory for Gravitational Waves (NANOGrav) ha mostrato però che le onde gravitazionali a bassa frequenza potrebbero presto essere rilevabili anche con i radiotelescopi esistenti. NANOGrav vede la collaborazione di oltre 60 scienziati e più di dieci di istituti fra Stati Uniti e Canada. Il gruppo utilizza dati acquisiti dal NRAO Green Bank Telescope in West Virginia e dal Arecibo Radio Observatory a Puerto Rico. Nel 2015 la National Science Foundation ha assegnato a NANOGrav 14,5 milioni di dollari per creare e gestire un centro sulla ricerca di frontiera in fisica.

“Rilevare questo segnale è possibile se siamo in grado di monitorare un numero sufficientemente ampio di pulsar sparse in tutto il cielo, e il punto sarà osservare lo stesso tipo di deviazione in tutte loro”, ha affermato Stephen Taylor, autore principale dello studio pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal Letters. Il gruppo di ricerca studia da tempo il modo migliore per utilizzare le pulsar, stelle di neutroni ad alta densità che emettono radiazione magnetica, per rilevare i segnali provenienti da onde gravitazionali a bassa frequenza.

“Le onde gravitazionali attraversano costantemente la Terra – ha aggiunto Taylor – e dato il gran numero di pulsar che osserviamo con NANOGrav e grazie alla collaborazione di altre squadre internazionali, ci aspettiamo di ottenere prove chiare dei segnali provenienti da onde gravitazionali a bassa frequenza entro il prossimo decennio.”

@CristinaDaRold

Leggi anche: Onde gravitazionali scoperte: confermata relatività di Einstein

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.