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Who you gonna call? Ghostbusters, la scienza del paranormale

Quanta scienza c'è dietro al film Ghostbusters? Spiritismo e meccanica quantistica, parapsicologia e tassonomia del paranormale in attesa della nuova pellicola

Dan Aykroyd, nell’ideazione di Ghostbusters, fu ispirato non solo dallo spiritismo ma anche dalla fisica quantistica tra zaini protonici e dimensioni parallele.

STRANIMONDI – Partiamo dal presente. Da qualche giorno Sony Pictures ha rilasciato il trailer ufficiale del film Ghosbusters che uscirà a luglio di quest’anno e che segnerà il reboot della serie degli anni Ottanta, inaugurata nel 1984 dal primo storico film dal titolo omonimo, proseguita in un secondo e meno riuscito episodio cinematografico del 1989 e soprattutto da una serie televisiva a cartoni animati molto popolare negli anni Ottanta e Novanta, The Real Ghostbusters. Un rilancio che modifica completamente la squadra di acchiappafantasmi: Ray, Peter, Egon e Winston lasciano il posto a Abby, Erin, Jilian e Patty. La segretaria Janine invece viene sostituita dal segretario Kevin.

Ciò che rimane sono i fantasmi, l’automobile (anzi, l’Ectomobile), la storica sede, il tono umoristico che fu e sarà marchio di fabbrica della serie ideata da Dan Aykroyd e co-scritta da Aykroyd e Harold Ramis. Una serie che propone anche un modo decisamente unico e inimitabile di coniugare scienza e fantasmi, in una fusione decisamente ardita ma altrettanto divertente di parapsicologia, occultismo e fisica quantistica.


“Quattro scienziati salvarono il mondo”

Torniamo al passato. Del resto lo fa anche il trailer, che nei primi secondi ci ricorda che “Trent’anni fa quattro scienziati salvarono il mondo”. Il riferimento è agli eventi del film del 1984. Tre ricercatori di parapsicologia – Raymond Stanz, Peter Venkman e Egon Spengler – si mettono in affari per iniziare a catturare fantasmi. Dapprima i tre vedono le loro ricerche sovvenzionate dalla Columbia University, ma ben presto l’Università li licenzia per via delle loro ricerche su materie così poco convenzionali per la scienza.

Tuttavia i tre applicano rigorosamente il metodo scientifico alle loro ricerche (soprattutto Egon e Ray, mentre Peter dimostra qualche lacuna sin dai primi minuti del film): i tre documentano, portano sulle loro spalle armi ipertecnologiche frutto di studi avanzati che hanno a che fare (come vedremo) con la fisica quantistica, si dimostrano all’avanguardia nelle conoscenze tecnologiche e scientifiche della loro disciplina, suddividono i fantasmi in “classi”, mostrando come tassonomia e catalogazione siano centrali anche nell’indagine del paranormale. La loro parascienza è di fatto scienza, nonostante lo scetticismo dei colleghi all’università e anche di parte dell’opinione pubblica. Nell’universo narrativo di Ghostbusters i fantasmi esistono, sono reali, e come tali studiabili, catalogabili e soprattutto catturabili. In questo la scienza e l’atteggiamento scientifico sono determinanti: non a caso nel trailer del nuovo film si dice “Quattro scienziati salvarono il mondo”.

La parapsicologia

La scienza di Egon, Ray e Peter è la parapsicologia (o metapsichica), molto di moda in Europa nella seconda metà del XIX secolo. Le carte che Peter utilizza all’inizio di Ghostbusters sono le stesse che venivano utilizzate dai parapsicologi negli esperimenti di telepatia. L’affermarsi della parapsicologia a fine Ottocento fu dovuta alla contemporanea diffusione dello spiritismo in diversi circoli di intellettuali e scrittori (come Arthur Conan Doyle), filosofi e anche scienziati. In una strana alleanza fra occultismo e sentimento positivistico di applicazione del metodo scientifico anche agli ambiti apparentemente più lontani dalla scienza furono molti e autorevoli gli scienziati che credevano nel paranormale e che lo ritenevano documentato e documentabile. Fra loro Alfred Russel Wallace, naturalista, co-scopritore con Charles Darwin della teoria dell’evoluzione per selezione naturale, William Crookes, chimico e fisico britannico, Oliver Lodge, fisico inglese, il fisiologo francese Charles Richet, il chimico premio Nobel Jean-Jacques Perrin. Crookes, Lodge e Wallace ritenevano provate le abilità medianiche dell’italiana Eusapia Palladino che furono oggetto di una approfondita analisi scientifica anche dell’autorevole fisiolgo italiano Filippo Bottazzi.

I “poteri” di Eusapia Palladino furono indagati anche da altri scienziati, scettici e indagatori che dimostrarono i trucchi della medium, capace di ingannare anche validi scienziati come Crookes e Wallace. I Ghostbusters sono eredi di questa tradizione parapsicologica e spiritistica. L’ideatore del film, l’attore Dan Aykroyd, è un cultore di spiritismo, parapsicologia e occultismo. In un suo articolo per l’Huffington Post americano Aykroyd parla della sua passione per il paranormale e fra chi affrontò scientificamente lo studio dell’occulto include anche lo psicologo Albert von Schrenck-Notzing oltre ai già citati Crookes e Richelet. Da notare come Aykroyd affermi che il suo co-autore Harold Ramis fosse al contrario uno scettico nei confronti del paranormale. Non a caso forse Ramis decise di interpretare il personaggio di Egon, l’acchiappafantasmi con l’atteggiamento più scientifico del gruppo, sempre alle prese con calcoli, strumenti di monitoraggio di attività psicocinetica e letteratura specifica.

Incrociare i flussi: cenni di fisica quantistica

A quanto pare Aykroyd fu ispirato, nell’ideazione di Ghostbusters, non solo dallo spiritismo ma anche dalla fisica quantistica. Sia nel film che nella serie a cartoni viene detto a più riprese che i fantasmi siano intrappolati in dimensioni parallele: l’interpretazione a molti mondi è una delle tante letture filosofiche della meccanica quantistica, sviluppata dal fisico Hugh Everett. Anche le armi a disposizione dei Ghostbusters sono ricche di riferimenti alla fisica: lo zaino e il fucile che consentono di immobilizzare e successivamente di intrappolare i fantasmi sono acceleratori di protoni portatili, detti “zaini protonici” e “fucile protonico” in grado di emettere fasci di particelle che interagiscono in qualche modo con le molecole del fantasma impedendogli di muoversi.

Nel film del 1984 la trama ruota intorno proprio a una porta interdimensionale fra il nostro mondo e quello di diverse entità spiritiche fra cui il semidio sumero Gozer. Gli acchiappafantasmi batteranno il temibile Gozer rinchiudendolo nel suo universo parallelo grazie alle armi atomiche che riusciranno, in un tripudio di fantascienza e fantaquantistica a distruggere l’entità nel nostro universo e rimandarlo nel suo “invertendo il flusso di particelle”. Qui di seguito potete rivedere il finale del film del 1984, dove la mente scientifica del gruppo, Egon, spiega come battere lo spaventoso uomo di Marsh Mallows. Infine, a quanto emerge dal trailer del nuovo episodio in uscita in luglio, una delle quattro nuove eroine è una fisica delle particelle: segno che, a distanza di 30 anni, l’alleanza fra acchiappafantasmi e fisici è ancora decisamente forte. Quindi, al netto delle polemiche e delle critiche – spesso strumentali – al reboot, alle sue strategie e al trailer, non resta che aspettare luglio per vedere se il nuovo film proporrà anche nuovi spunti narrativi a cavallo fra scienza, parascienza e fantascienza.


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Enrico Bergianti
Giornalista pubblicista. Scrive di scienza, sport e serie televisive. Adora l'estate e la bicicletta.